14 Ottobre 2022

Sudtirol, interesse da parte della Red Bull. Bravo: “Non me ne meraviglio siamo una società seria”

Il direttore sportivo del Sudtirol, Paolo Bravo, esalta il lavoro di mister Bisoli e fissa l'obiettivo. Sull'interesse della Red Bull non si meraviglia

Il direttore sportivo del Sudtirol, Paolo Bravo, ai microfoni di Tuttosport, ha parlato dell’impatto della squadra al campionato di Serie B, dove Bisoli è riuscito ad amalgamare bene il gruppo, e accenno anche sul possibile interesse del colosso della Red Bull.

Ecco le sue parole

Il percorso – “La nostra è stata una stagione di rincorsa. A giugno io stavo già programmando il nostro primo, storico campionato con Javorcic dopo la promozione ottenuta grazie alla pianificazione, che è alla base del nostro lavoro: nello scorso campionato di Serie C non eravamo certo i più forti o quelli con il budget più ampio a disposizione”.

Poi la chiamata del Venezia, Zauli e Bisoli “Arrivata l’offerta del Venezia alla quale Ivan non poteva dire di no, mi sono orientato su Zauli ,con il quale avevo già lavorato al Santarcangelo, ma non è scattato il feeling e abbiamo deciso di separarci prima dell’inizio della stagione. Dopo aver dato la panchina al vice Greco, ho deciso di puntare su Bisoli al quale posso dire solo grazie per quello che sta facendo”.

La sintonia tra tecnico e mentalità del club – “Siamo riusciti a entrare nel campionato, anche se il nostro profilo rimane basso perché sappiamo quanto sia difficile la Serie B. Noi dobbiamo fare legna e l’allenatore che abbiamo scelto è l’ideale perché riflette anche quello che è il profilo del Sudtirol come società e squadra. Siamo sempre stati una compagine difficile da affrontare per la determinazione con cui affrontiamo le partite e Bisoli dà questa impronta alle sue squadre. È un allenatore che non si lamenta mai, sempre sul pezzo, meticoloso, bravo ad entrare nei particolari.

La salvezza – L’ obiettivo rimane ovviamente solo e soltanto la salvezza e sappiamo che ci sarà da soffrire”.

Interesse della Red Bull“Io sono un uomo di campo e penso solo a quello. Mi ritengo uno fortunato per
l’autonomia gestionale sul piano tecnico che la proprietà mi dà ogni giorno. A cose più grandi però
pensano loro. Una cosa è certa: non bisogna meravigliarsi se dei colossi si interessano a un club
come il nostro, che è sanissimo economicamente e dotato di strutture di primo livello”.