Cittadella, il DG Marchetti: “Gli infortuni ci hanno penalizzato molto. Vorrei che Antonucci raggiungesse la A con noi”
Il DG Marchetti sulla situazione Cittadella
Il DG del Cittadella Stefano Marchetti è intervenuto ai microfoni di Cusano Italia TV parlando della situazione generale dei granata con un piccolo intervento su Mirko Antonucci. Di seguito le sue parole riportate da Ilgiornaledellosport:
Sulla Serie B: “Mi aspettavo un campionato particolare diverso dagli altri anni perché è livellato verso l’alto, sono venute dalla Serie C squadre di livello e scese dalla Serie A club importati come il Palermo e Genoa, inoltre tante piazze hanno avuto un mercato importante, è questo che ha portato molta competitività. Squadre come il Genoa e il Parma sono chiaramente attrezzate per vincere il campionato. Ma ci sono tanti altri club che hanno un potenziale simile, la Ternana per esempio, ha una rosa importante e attrezzata. La Serie B da speranza a tutti, anche chi è dietro se la può giocare fino alla fine”.
Marchetti sulla squadra e su Antonucci
”Gli infortuni chi hanno ci hanno penalizzato molto. Avere la rosa al completo fa la differenza. Abbiamo avuto un contraccolpo psicologico ma non ci siamo disuniti. Nelle ultime due giornate abbiamo ottenuto un pareggio, che è stato propedeutico per la vittoria conquistata nell’ultima partita, a livello psicologico ha dato tanto. Tornare al successo era importante. Mi chiedono spesso della classifica. Noi non abbiamo mai esonerato un allenatore. Il Cittadella è una filosofia, è un modo di ragionare cercando sempre di creare un mix tra giocatori esperti e giovani interessanti, puntando sui valori e sulla crescita.
Antonucci è un ragazzo che ha fatto degli errori, ma è serio e bravo. Ha talento, ha raggiunto la maturità giusta ma soprattutto ha trovato l’ambiente giusto. Se arriverà in Serie A? Credo abbia le potenzialità, per noi sarebbe una bella soddisfazione. Avendo sfiorato tante volte i playoff vorrei che la Serie A la raggiungesse con noi”.
Sui 22 anni trascorsi in granata: “Sono andato anche in difficoltà, ho avuto diverse richieste, ma il rapporto che mi lega al Presidente ha superato tutto. E’ un rapporto vero che va oltre il lavoro. Scovare i giovani mi piace, l’autonomia che ho mi gratifica, anche la sfida di riuscire ad arrivare a fare qualcosa di difficile mi affascina. Non è la categoria che fa la differenza è il modo di lavorare che mi trattiene e mi ha trattenuto tutti questi anni. Trovo sempre un modo per ripartire e trovare energie”.