La Serie B vuole diventare il campionato della sostenibilità: approvato il nuovo impianto di licenze per l’ammissione ai tornei
Il percorso che la Serie B ha da tempo imboccato è chiaro: sviluppare un sistema di sostenibilità e di contenimento dei costi, senza però intaccare il livello qualitativo dei club. Attraverso una lunga serie di proposte, la Lega sta lavorando senza sosta per rendere tale idea sempre più concreta
Il percorso che la Serie B ha da tempo imboccato è chiaro: sviluppare un sistema di sostenibilità e di contenimento dei costi, senza però intaccare il livello qualitativo dei club. Attraverso una lunga serie di proposte, la Lega sta lavorando senza sosta per rendere tale idea sempre più concreta. Un primo importante passo è stato effettuato con l’approvazione di un nuovo impianto di licenze Nazionali per l’ammissione ai campionati professionistici 2023-24 varato lunedì in Consiglio Federale.
Tale meccanismo, a detta del Cfo del Parma, nonché coordinatore della commissione licenze Nazionali della B, Valerio Casagrande ha definiti: “Una svolta storica“. Nel contesto di tale approvazione, però, è necessario sottolineare come sia stata varata in passato anche una regola per il contenimento dei costi, secondo cui ogni club debba necessariamente rispettare una soglia per gli stipendi dei propri tesserati. In mancanza di tale rispetto dei costi, come apprendiamo dall’ANSA, sarebbe richiesto il deposito di una fideiussione a garanzia.
La vera novità risiede proprio nel fatto vi è la possibilità di spendere più di quanto stabilito dal tetto massimo, senza bisogno di una fideiussione a garanzia. Ai club basterà infatti dimostrare di avere un indicatore di liquidità, che non è quello del calciomercato, pari a uno, in grado di raggiungere un chiaro equilibrio tra debiti e crediti in un periodo breve. Su questo si è ancora espresso Casagrande all’Ansa: “La visione illuminata della Serie B e del presidente Balata è quella di mettere insieme due elementi: la sostenibilità e la volontà di non penalizzare con delle soglie chi dimostra di avere i mezzi finanziari per poter spendere. E’ stato un processo guidato in primis da Balata, d’intesa con i colleghi della commissione, con la voglia di raggiungere tale sostenibilità attraverso il contenimento dei costi, senza tarpare le ali a chi dimostra di poter immettere liquidità sana nelle casse del sistema“.
La normativa è stata estesa anche alla Lega Pro, ma non alla Serie A. Per rendere chiara tale regola, ci saranno due raccolte dati durante l’anno. La prima avverrà in vista della sessione estiva del calciomercato, con riferimento al termine della stagione precedente; la seconda in vista della sessione invernale di calciomercato, con riferimento all’autunno. Ad oggi pare infatti che già un buon numero di società rietrebbe in questa regola.