Frosinone, Moro: “Siamo una buona squadra, ma è presto per fare calcoli”
Lunga intervista rilasciata dal centravanti dei Ciociari.
Luca Moro, attaccante del Frosinone, si è raccontato ai microfoni di tuttomercatoweb.com: “L’anno che sta per volgere al termine è stato un anno che mi ha sicuramente aiutato e segnato. Ho avuto l’opportunità di giocare per la prima volta in una prima squadra, per di più in una città storica come Catania che dà veramente tanto, ma la stagione non è andata come speravamo perché la situazione societaria e l’estromissione dal campionato hanno cancellato un’annata, però l’estate al Sassuolo, dopo che il club mi aveva rilevato dal Padova a gennaio, mi ha aperto un nuovo capitolo che mi ha portato in una prestigiosa piazza e nel campionato di B: posso esser felice, anche se questi devono essere punti di partenza per poter poi arrivare più in alto possibile.
Il livello di questa categoria è diverso da quello della Serie C, ci sono altre criticità, e il passaggio e il salto di qualità si avvertono, ma essermi allenato con il Sassuolo è stato un buono step per il nuovo inizio. L’impatto con la serie cadetta è stato comunque buono, la B dà altri tipi di stimoli e ti forma in modo diverso.
Mister Grosso è un allenatore giovane, che ha smesso relativamente poco tempo fa di giocare, e questo si nota, perché sa cosa vuol dire uno spogliatoio, non ha perso certi aspetti che magari possono poi mutare con l’età e le esperienze. Ci dà sempre consigli giusti, e facilita il lavoro di tutti: dei difensori perché quello è stato il suo ruolo, ma anche degli attaccanti perché ti permette di avere prospettive differenti delle situazioni tattiche.
La Nazionale? È ovviamente il sogno di tutti, ma io devo prima pensare a fare bene con il Frosinone, poi vedremo. Al resto non ci penso molto. Il minutaggio dei giovani? Sotto questo aspetto, per quanto ci sia ancora un po’ la concezione che si vogliono giovani già vecchi, nel senso già esperti nonostante magari di esperienza ne abbiano poca, la situazione sta cambiando. Se un giovane è forte gioca, basta vedere la Juventus ieri con Fagioli e Miretti. I giovani non hanno magari alcune malizie che vengono con il passare degli anni, ma hanno spensieratezza, aspetto che spesso può essere un valore aggiunto.
Siamo una buona squadra, ma il campionato di Serie B è strano, incerto fino all’ultimo: si è visto l’anno scorso, in una manciata di punti c’erano cinque squadre che potevano ambire alla A. Il torneo attuale è forse il più complicato degli ultimi anni, ma noi siamo concentrati e viviamo il tutto in modo sereno. Credo che per il momento sia ancora presto per fare calcoli, siamo a poco più di metà del girone di andata, e come dicevo non è scontato che tutto si decida con anticipo. Il precedente campionato insegna.
I miei obiettivi personali? È chiaro che l’attaccante vuole fare gol, e ne vorrei fare il più possibile, ma alla fine neppure l’anno scorso mi ero prefissato numeri precisi, quelli vengono piano piano. Sono però fiducioso. Al momento ho fatto tre gol, lo scorso anno li avevo segnati tutti nel girone di andata magari stavolta mi impongo in quello di ritorno (ride, ndr). A parte gli scherzi, l’obiettivo è fare il meglio possibile, e credo che, vedendo anche la qualità dei miei compagni, gli stimoli ci siano. A fine anno, poi, vedremo”.