Parma, Camara e l’amore verso la sua squadra: ”Ormai mi sento un parmigiano”
Camara ha parlato del suo passato
Drissa Camara, calciatore del Parma, ha parlato a Cronache di Spogliatoio del suo passato e non solo.
Queste le sue dichiarazioni:
“Alle 4 del pomeriggio arrivavamo tutti già cambiati, cascasse il mondo. Impegni, ritardi, imprevisti. Nulla ci avrebbe fermato. Ormai mi sento un parmigiano. Quando ho rivisto mia madre abbiamo pianto senza dirci nulla. E insieme a noi c’erano i miei quattro fratelli e la sorellina. È stato uno dei giorni più belli della mia vita. Ho ripensato a tutte le notti in cui sono stato da solo in convitto, nella mia cameretta, mentre tutti gli altri tornavano a casa per le feste o in vacanza. Io no. Sono musulmano, non festeggio il Natale, ma restare da solo il 25 dicembre o durante quei giorni fa male. Impensabile fino a qualche tempo fa. Tutto ciò che faccio è dedicato alla mia famiglia. Il primo gol in Serie B, invece, è per mio padre. Quando sono tornato sono andato a trovarlo al cimitero. Negli anni ho avuto diversi infortuni. Prima il menisco, poi mi sono operato a entrambe le spalle. ‘Uscivano’ sempre per problemi legati alla crescita. Da quest’anno sono in prima squadra, Pecchia mi sta dando fiducia. Il mister mi dice sempre di restare concentrato e di non perdermi. È il mio punto debole: ogni tanto resto sulle nuvole e fatico a entrare in partita, ma ci sto lavorando. Buffon? Nello spogliatoio siamo l’uno accanto all’altro. Mi parla spesso, mi dice in cosa migliorare, poi scherziamo molto. Ogni tanto fa finta di dimenticarsi da dove vengo. ‘Ma quindi tu sei del Senegal, giusto?’. Avere una leggenda come lui aiuta. Nello spogliatoio siamo l’uno accanto all’altro. Mi parla spesso, mi dice in cosa migliorare, poi scherziamo molto. Ogni tanto fa finta di dimenticarsi da dove vengo. ‘Ma quindi tu sei del Senegal, giusto?’. Avere una leggenda come lui aiuta. Uno dei miei idoli è Yaya Touré, sogno di rappresentare la Costa d’Avorio“.