Buffon: “Sto meglio, dovrei rientrare a metà dicembre. Sul Mondiale…”
L'aggiornamento del capitano del Parma sulle sue condizioni
Intervenuto a “Radio Anch’io lo Sport”, sulle frequenze di Rai Radio1, Gianluigi Buffon si è soffermato anche sui principali temi di discussione legati al neonato Mondiale in Qatar e sulle sue condizioni fisiche, a seguito del serio infortunio che lo ha tenuto fuori in questa prima parte di stagione con il suo Parma. Queste – riportate da TMW – le sue dichiarazioni:
“È strano perché chiaramente la partecipazione emotiva è elevatissima di solito, mentre in questo caso no. Non capivo se questo era determinato dall’assenza dell’Italia o se è colpa della poca copertura mediatica dovuta al fatto che si sta giocando in inverno nel mezzo dei campionati. La cerimonia è stata bellissima. La partita è stata un po’ più deludente, mi aspettavo di più dal Qatar. Però credo che facendo un’altra riflessione sulla loro partita, sono stati condizionati dalla responsabilità. Secondo me sono più forti rispetto a quello che si è visto ieri. La non abitudine a disputare certi eventi, con lo stadio pieno, può averli condizionati”.
“Meglio perdere l’Europeo ma giocare Mondiale? Dipende a che età. A 40 anni probabilmente avrei preferito vincere l’Europeo perché non avrei avuto altre possibilità di vincerlo. Se fossi stato più giovane, la partecipazione al Mondiale è un qualcosa che non baratteresti con niente”.
“Si segna meno in area? Secondo me dipende molto dal fatto che finalmente vengono fischiati un po’ meno rigori. Negli ultimi due anni, ogni palla che veniva sfiorata da una mano, veniva subito sanzionato. Quest’anno le valutazioni sono diverse e giuste, perché fanno parte del regolamento. Per quanto riguarda il gioco, noi non possiamo stravolgere il nostro DNA che è molto tattico. L’aspetto e un’attenzione particolare a far sì di non mettere gli avversari nelle condizioni di segnare”.
“Sto bene, il mese scorso ho avuto un brutto infortunio che mi terrà fuori un’altra ventina di giorni. La lesione si è ridotta molto e penso che entro metà dicembre mi potrò riaggregare con la squadra. C’è bisogno di dare una bella spinta da gennaio fino a maggio ma la squadra sta andando bene”.
“Camerun? Da sempre l’ho tifata come seconda squadra, fin dai mondiali dell’82 per poi trovare questa consacrazione nel ’90 quando fu la vera sorpresa del Mondiale italiana. Ci sono stati diversi giocatori che mi sono entrati nel cuore, so l’intera rosa del 1990 a memoria”.
“La presenza dell’Iran la reputo giustissima perché lo sport deve essere meritocratico e loro si sono meritati sul campo questa occasione. Se poi questa partecipazione diventa anche un modo per lanciare anche dei segnali di umanità collettiva, ben venga la cosa. Lunga vita al coraggio dei giocatori dell’Iran”.