La voce del tifoso – Veneziamestre scaccia i fantasmi
Ottobre 2015, turno infrasettimanale di serie d, girone c. Abano Terme-Veneziamestre. Ennesima trasferta a pochi kilometri da casa, classico uggioso pomeriggio autunnale. Non capisco perché questo ricordo sia così vivido, eppure la prima volta che vidi Mr.Joe Tacopina non la scorderò mai. Fece la sua apparizione in mezzo alla curva ospite, composta da poche decine […]
Ottobre 2015, turno infrasettimanale di serie d, girone c. Abano Terme-Veneziamestre. Ennesima trasferta a pochi kilometri da casa, classico uggioso pomeriggio autunnale. Non capisco perché questo ricordo sia così vivido, eppure la prima volta che vidi Mr.Joe Tacopina non la scorderò mai. Fece la sua apparizione in mezzo alla curva ospite, composta da poche decine di irriducibili; atteggiamento da rock star, fisico da bodybuilder, sciarpa arancioverde portata con orgoglio. Dopo 8 successi consecutivi quel pomeriggio si concluse con il pareggio dei padroni di casa a pochi secondi dal termine, non esattamente un segnale di buon auspicio. Andai a stringere la mano al neo presidente lagunare, mentre i suoi occhi erano furenti per i due punti sfumati, cercando di capire se fosse l’ennesimo personaggio arrivato in laguna come comparsa di un altro, triste, teatrino economico; non saprei però dire, adesso, se già allora lessi nella sua espressione la convinzione di arrivare in alto, o se la scorsi solo qualche mese più tardi, probabilmente durante la prima delle due consecutive feste promozione. Ma ciò di cui sono certo, è che quella smorfia, quella sicurezza nel suo volto, non se n’è di certo andata. Neppure oggi, nemmeno dopo una settimana arancioneroverde che definire travagliata sembra un eufemismo; con ogni probabilità il vero artefice del doppio salto, colui che aveva ridato lustro e programmazione ai sogni unionisti, Giorgio Perinetti, se n’era andato, senza grosso preavviso, senza segnali in quella direzione, il più esemplare dei fulmini a ciel sereno.
In città si è fatto presto a passare dall’entusiasmo per la prima, convincente, vittoria della squadra, agli atavici quesiti sul futuro della nostra società. La presentazione dello stadio attesa da luglio e non ancora programmata, un mercato estivo che di certo non poteva galvanizzare la piazza, ed ora, la partenza piuttosto seccata e apparentemente immotivata del dirigente di spicco, colui che aveva convinto Superpippo a sedersi su quella panchina. Ma mentre il genetico pessimismo veneziano iniziava a serpeggiare tra i commentatori più presenti dei media locali, l’aereo dell’avvocato newyorkese toccava il suolo al Marco Polo, con l’idea di sistemare al più presto la situazione. Il primo passo è stato rimettere a Leandro Rinaudo il compito di “traghettare” la società fino a giugno come nuovo responsabile dell’area tecnica e come collante tra squadra e dirigenza. Il secondo assumere Duccio Innocenti come nuova pedina dello staff di Inzaghi, dopo la partenza del tattico Castellazzi in Turchia. Il terzo volare al centro sportivo del Taliercio, riunire i giocatori, lo staff tecnico e tutta la dirigenza al completo, per quello che potrebbe passare alla storia come una giornata veramente importante per questi colori. In quello spogliatoio non si sa quali siano stati i toni e nemmeno le argomentazioni fornite dal presidente, ciò che si sa, però, è che urla di gioia si sono sentite fino al parcheggio adiacente, e lo sguardo di tutti i componenti della famiglia veneziana all’uscita erano carichi di grinta e decisione.
Grinta e decisione sono state esattamente le caratteristiche che hanno permesso al Veneziamestre di superare l’ostico esame Carpi pochi giorni più tardi, doti che nella stagione scorsa l’hanno portato a vincere campionato e coppa. Il ritrovato spirito, insieme a delle ottime trame di gioco, in particolare nella prima frazione di gioco, hanno entusiasmato il numeroso pubblico di casa, e le reti di Marsura e Pinato, hanno consegnato all’ “Unione” i primi tre punti casalinghi dell’anno.
In una curva sud quasi piena, complice la folta presenza degli amici modenesi ( a cui auguriamo di risolvere presto i loro disastri societari..), l’atmosfera inizia a ricordare anni più rosei, con il numero di giovani e giovanissimi in continua crescita ed un senso di appartenenza che ritorna a far breccia nei cuori veneziani e mestrini; il progetto Tacopina convince e fa sognare, inutile paventare i soliti fantasmi, al momento non ce ne sono e mi auguro non ce ne saranno mai. La squadra inizia a girare, Inzaghi sembra aver superato lo scotto dell’esordio in cadetteria, e le soluzioni tattiche appaiono interessanti. Tra qualche giorno la trasferta di Ascoli sarà un altro importante test per decifrare una squadra che al momento si trova ad un solo punto dalla vetta. La sensazione è che la curva risponderà presente, sul president non abbiamo dubbi, vediamo come risponderà il Veneziamestre!