Reggina, Fabbian: “Ho detto subito sì agli amaranto. Tornare all’Inter il mio sogno”
Le dichiarazioni del promettente centrocampista in forza alla Reggina
Tra le più piacevoli sorprese dell’attuale torneo cadetto, Giovanni Fabbian, centrocampista goleador in prestito alla Reggina dall’Inter, si è raccontato sulle pagine di Tuttosport. Queste – riportate da TMW e CityNow.it – le dichiarazioni del talentuoso classe 2003:
“Sono un giocatore a cui piace molto inserirsi senza palla e attaccare la porta avversaria per segnare. Liberare gli spazi e buttarsi dentro è quello che richiede anche il mister. Posso migliorare sotto molti punti di vista, nella costruzione del gioco e a livello tecnico. Sono giovane e ho tanta strada da percorrere. Sorpreso del mio rendimento? Sicuramente ha sorpreso un po’ tutti. Io ho sempre creduto in me stesso, ma c’è molta differenza tra giocare in Primavera e con i grandi, a livello fisico e di velocità di gioco. Non era scontato fare bene, ma io ho sempre lavorato duro, superando momenti difficili e cercando di farmi trovare pronto”.
“Perché ho scelto la Reggina? Il progetto mi interessava parecchio, era arrivato un presidente nuovo, con ambizioni interessanti: ho detto subito di sì”.
“Estero? In futuro non chiudo le porte a nulla. Da noi c’è un modo diverso di gestire i ragazzi. Non sono mai stato all’estero, però mi sembra che fuori vengano sfornati più calciatori. Ma questo non significa che in Italia non ci siano giovani forti. Per un giovane la cosa più importante è giocare. Tornare all’Inter? Quello è il mio sogno, quello per cui lavoro ogni giorno: ambire al massimo del livello, ossia arrivare nei grandi campionati europei e vincere il più possibile”.
“L’idolo? Ibrahimovic, per agonismo e cattiveria calcistica. Mentre il centrocampista a cui mi ispiro è Toni Kroos, anche se non abbiamo proprio le stesse caratteristiche. Chivu? Sono stato tre anni con lui, dall’Under 17 sino alla vittoria dello scudetto in Primavera. Abbiamo condiviso molti momenti positivi, posso solo essere contento di essere stato allenato da lui. La cosa che accomuna lui e Inzaghi è che entrambi chiedono sempre il massimo, allenamento dopo allenamento”.