ESCLUSIVA PSB – Urbani (ag. Varnier): “La Spal era un suo grande desiderio. Serie A? Ora pensa a Ferrara, poi si vedrà”
L'agente del difensore Marco Varnier è stato raggiunto in esclusiva dalla nostra redazione per fare il punto sul futuro del giocatore classe '98.
Un inizio di carriera sfortunato e condizionato da due gravissimi infortuni che purtroppo l’hanno tenuto lontano dal campo per moltissimo tempo. La chiamata di Mancini e la Spal hanno segnato però la sua rinascita, quella che Marco Varnier stava attendendo da tanto tempo. La nostra redazione ha raggiunto in esclusiva il suo agente, Luca Urbani, per parlare di passato, presente ma soprattutto futuro.
La Spal ha affrontato da poco il Pisa, ex squadra di Marco. Contro i nerazzurri il giocatore ha vestito la maglia da titolare. Quali sono state le sue emozioni nell’incontrare una sua ex squadra?
“Le emozioni sono state molte. Non era la prima volta che incontrava il Pisa, l’aveva già sfidato da avversario lo scorso campionato con la maglia del Como. A Pisa purtroppo ha rimediato la rottura del suo secondo crociato. Marco è molto legato all’ambiente, alla società, ai suoi compagni e all’allenatore D’Angelo. Arrivava molto motivato a questa partita in quanto era appena tornato dal ritiro a Coverciano con Mancini, dove si è allenato il 21 e il 22 dicembre. La chiamata della Nazionale è stata una sorpresa e un motivo di grande orgoglio, significa che il ragazzo è ancora monitorato. Si può dire che la partita conto i nerazzurri è stata una bella rimpatriata anche se voleva regalare insieme ai suoi compagni un risultato positivo, però non ci sono riusciti. Sicuramente l’espulsione di Murgia ha condizionato un po’ la rimonta della Spal. Il Pisa è una squadra molto forte e ben allenata quindi è stato complicato rimettere la partita in parità, malgrado un buon primo tempo della Spal”.
Dopo due gravissimi infortuni, il giocatore sembra aver ritrovato un po’ di serenità e un buon rendimento con la maglia della Spal. Come valuta l’esperienza fino a qua con la maglia estense?
“Purtroppo Marco ha avuto altre patologie sempre legate alle ginocchia, che ha superato brillantemente. Adesso gli unici infortuni rimediati tra Como e Ferrara sono dipesi dal rimettersi in sesto ed è normale che ci siano dopo due traumi così gravi. L’esperienza a Ferrara è stupenda. La piazza è fantastica ed era di suo gradimento quando ne abbiamo parlato in tempi non sospetti, alla fine dello scorso campionato. Marco mi aveva esplicitamente indicato la Spal come un suo grande desiderio e il fatto che siamo riusciti a realizzarlo ci rende felici. Il giocatore è molto soddisfatto. La società lo considera molto e gli è molto vicina anche dal punto di vista umano in questo tentativo di rinascita. Una sorta di reset di tutto quello che purtroppo Marco ha sofferto in passato e che l’ha privato di una carriera che sicuramente avrebbe avuto altri scenari”.
Dopo l’esperienza a Cittadella, il giocatore era tra i difensori più richiesti nel mercato. I diversi infortuni l’hanno però tenuto lontano dal campo per molto tempo. Crede che possa ancora aspirare alla Serie A?
“Perchè non cullare ancora questo sogno? Marco ha ancora 24 anni, ne compirà 25 a giugno. Sicuramente non è più un giovanissimo ma si sta avvicinando alla fase della maturità. Se continua con questo percorso e da seguito alle sue presenze, secondo me un domani può sperare di tornare nella serie superiore. Ora, lo dico senza retorica, lui è concentratissimo nell’obiettivo Spal che attualmente è quello di uscire dalle sabbie mobili perchè la zona playout è vicinissima. In caso ci riuscissero, l’obiettivo sarebbe quello di agganciare l’ultimo treno possibile per i playoff. E’ difficile perchè ci sono delle concorrenti spietate e il campionato è difficile. Il sogno Serie A c’è, è inutile negarlo, sarebbe bellissimo”
A seguito della stagione d’oro con la maglia granata, il giovane è stato acquistato dall’Atalanta che da quel momento in poi ha sempre creduto in lui. Quanto importante è stata la fiducia dell’Atalanta, nonostante i momenti difficili?
“L’Atalanta ha fatto un investimento importantissimo. Per un ragazzo appena ventenne, la cifra record è stata di 5 milioni di euro. L’Atalanta ci ha sempre creduto e ha sempre sperato di non veder tramontare questa aspettativa che tutti avevano su Marco. Anche il giocatore sente il dovere, magari un domani, di poter dimostrare ai dirigenti dell’Atalanta la fiducia da loro riposta. Tutti e due quindi si controllano e si inseguono a vicenda. Ora però Marco deve far vedere che è pronto e che sta bene. Il resto verrà di conseguenza. Sicuramente ci fa molto piacere che l’Atalanta stia sempre monitorando Marco”.