Reggina, senti Condemi: “Mercato? Vendere prima di acquistare. Rivas potrebbe portare qualche milione”
Un commento sugli amaranto di colui che fu curatore fallimentare della Reggina Calcio
Fabrizio Condemi, in passato curatore fallimentare della Reggina Calcio, è intervenuto ai microfoni di 95° minuto dopogara amaranto in onda sui canali social di ReggioTv, analizzando tematiche legate alla stagione della società calabrese di cui è rimasto grande tifoso.
“La Reggina era ad un millimetro dal baratro più fondo possibile, ancora peggio di quello del 2016 ed io ne so qualcosa. Posso parlare dal punto di vista legato al mio lavoro: non credo che ci sarà mercato perchè la Reggina il 19 dicembre è entrata in un istituto che si chiama ‘Accordo di ristrutturazione del debito’ con il Tribunale di Reggio Calabria che ha dei vincoli particolari. Inquadrando la situazione da un punto di vista economico, la Reggina è vista come una Srl così come tutte le altre società di diversi settori ed ha quasi l`impossibilitá di fare investimenti che non siano collegati a disinvestimenti. Tradotto in termini calcistici: per ognuno che che via, uno può entrare ma non potrá essere un calciatore con il costo del cartellino elevato come lo è stato per Santander, Obi o Galabinov. Ricordiamoci anche che Contini (over) ha preso il posto di Ravaglia (under) dunque in questo momento siamo con 20 over e ne dovranno uscire almeno due per poter sistemare le liste. Uno dei pochi cartellini che la Reggina può mettere sul mercato è quello di Rivas, potrebbe fruttare diversi milioni alla società. La Reggina attualmente è limitata sul mercato ma non perché la società non vuole spendere ma proprio per un discorso legato alla procedura di ristrutturazione del debito. Il monte debitorio con il fisco che la società aveva creato con il precedente presidente (non ho le carte in mano ma all`incirca tra 15 e 20 milioni), verrà ripulito attraverso questo istituto europeo. Quando la Reggina parla di progetto triennale, è chiaro che ad inizio anno si era ipotizzato di fare una squadra per stare bene in Serie B, non immaginando che ci fosse poi la necessità di intervenire nel calciomercato di gennaio: nessuno poteva prevedere che a gennaio avremmo occupato il secondo posto in classifica. Questo non deve creare sentimenti negativi perché se ci fosse la certezza che intervenendo sul mercato, la squadra andrebbe in Serie A, immagino che si troverebbero le soluzioni per poter intervenire nel sistema ma non sarebbe una certezza. Basta vedere i tre ingaggi più grossi (Galabinov, Santander,Obi) che hanno fatto solo qualche minuto. Il colpo al novantesimo, anche uno scambio o un prestito, magari ti svolta ugualmente la stagione”.
Il fallimento della Reggina Calcio. “Faccio il paragone con la società attuale: se questo istituto ci fosse stato ai tempi di Lillo Foti, probabilmente la Reggina non sarebbe fallita. Quella Reggina aveva oltre 30 milioni di debiti con il fisco ed attualmente io ne sono ancora il curatore. Lo Stato e pure noi con il fallimento della società, abbiamo liquidato tantissimi soldi per i calciatori e dipendenti pur prendendo 0. Questo istituto consente di poter dire “Stato, prendi di meno ma permetti di poter stare bene dentro il sistema economico”.
Cosa rischia il Genoa. “Io sostengo che non è detto che prenda punti di penalizzazione. Non è successo come appare (un non versamento di imposte); è successo che il Genoa è affidato ad una società esterna. Questa società ha chiesto, attraverso una legge di bilancio che lo consente dal post-Covid, di poter dilazionare alcuni pagamenti. Non lo ha fatto dunque direttamente il Genoa ma quest`altra società. Dal punto di vista dell`ordinamento normale non è successo nulla, dal punto di vista dell`ordinamento sportivo, non era prevista una cosa del genere. Le norme federali parlano di 2 punti e basta però ci sono situazioni particolari e difese che faranno il loro lavoro, ritengo che non sia dunque scontata la penalizzazione.”