Cellino: “Lasciai un Cagliari florido e senza debiti. Nuovo stadio? 50 milioni regalati dalla Regione, io non chiesi un euro”
La bordata dell'ex patron del sodalizio isolano
Nelle scorse ore la Regione Sardegna avrebbe stanziato alcuni fondi propedeutici alla realizzazione del nuovo stadio del Cagliari. Massimo Cellino, attuale numero uno del Brescia ma anche storico ex presidente del Casteddu, è intervenuto sulle colonne de L’Unione Sarda esternando il proprio disappunto a riguardo.
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Queste – riprese da CagliariNews24.com – le sue dichiarazioni:
«Sono tutti pronti a sfruttare la Sardegna, a mungere la vacca. Abbiamo tanti problemi nell’Isola, ci sono molte attività che dovrebbero essere sostenute: è il caso di spendere 50 milioni di euro per lo stadio? La società dovrebbe costruirselo da sola».
QUARTU E UNIPOL – «Uno può anche spendere 300 milioni. Se li ha. Io ho sempre realizzato i miei progetti in Sardegna spendendo i soldi del Cagliari calcio senza chiedere un euro a nessuno. E ho pagato sempre tutto: non mi sono lasciato debiti alle spalle. Ho costruito uno stadio da 15 milioni di euro a Quartu, che poi è stato distrutto. È lo stesso stadio che sta usando adesso il Cagliari per giocare, gli spalti sono stati installati in un parcheggio pubblico. La Sardegna è sempre casa mia e sempre lo rimarrà. Però mi piange il cuore a sentire queste cose. Non voglio commentarle. Provo molta vergogna e imbarazzo».
CONTRIBUTI REGIONE – «Non ho chiesto neanche un euro. Mai. Né finanziamenti, né aiuti pubblici. Ma questo non è un contributo, è una regalia. Pensi che io negli ultimi anni non avevo più nemmeno lo sponsor della Regione. Ho cercato di ristrutturare lo stadio per più di dieci anni, i progetti mi sono costati tanto, abbiamo pagato tutto, con i soldi della società Cagliari Calcio. E l’ho venduta senza debiti, in una condizione economica florida, come spero sia ancora oggi. Ripeto: uno può fare lo stadio come vuole, anche spendendo 500 milioni. Non glielo vieta nessuno. Ma deve investire i propri denari».
STADIO QUARTU – «Ho fatto tre mesi di prigione. Per aver cercato di dare una casa al Cagliari. E mi sto ancora difendendo».