L’MVP di PSB – Benvenuto, Radja!
Il Ninja prova subito a prendersi la Serie B
Erano passati quasi due anni dall’ultima partita giocata in Italia da parte di Radja Nainggolan con la maglia del Cagliari, prima del rientro all’Inter e del successivo addio alla Beneamata che aveva poi portato il Ninja a rientrare in patria dopo un’intera carriera spesa nel nostro calcio tra Piacenza, Casteddu, Roma e Inter.
La turbolenta separazione con l’Anversa e il (quasi) contestuale approdo sulla panchina della SPAL di Daniele De Rossi, suo ex compagno in giallorosso e grandissimo amico, hanno fatto si che la storia del centrocampista di origini indonesiane nella terra che lo ha calcisticamente accolto e cresciuto si arricchisse di un nuovo, romanticissimo capitolo.
La prima pagina della nuova avventura con la compagine estense del numero 44 è cominciata sabato scorso, al 51’ del match che ha visto gli emiliani di DDR soccombere 4-3 al cospetto del Bari: subentrato al posto di Rabbi, Nainggolan si è reso protagonista di un impatto a dir poco devastante con la cadetteria, nonostante il poco fortunato pomeriggio vissuto dai suoi.
Prima la giocata da urlo in mezzo a diverse maglie biancorosse in area e l’assist al bacio per la testa di Moncini che porta i suoi sull’1-3; poi, invece, la rete del 2-4, quando Radja raccoglie un pallone proveniente dalla destra da parte di Tunjov, silurando Caprile sotto la traversa con una giocata, la bordata sotto la traversa, divenuta nel corso degli anni uno dei suoi più iconici marchi di fabbrica.
Un approccio stratosferico con una categoria che, ovviamente, poco avrebbe a che vedere con le straordinarie qualità palesate dal calciatore nel corso della sua carriera, mai però pienamente in grado di eguagliare il livello di quelle che sembrava potessero essere le sue, ancora più elevate, potenzialità. I dubbi, come comprensibilmente avviene quando un giocatore dai trascorsi top decide di ripartire da realtà e tornei sulla carta non di élite (con il massimo rispetto, ovviamente, per la nostra amata Serie B e per una società importante, storica e blasonata come la SPAL), sono – quasi sempre – prettamente legati alle condizioni fisiche dello stesso e alla capacità di dimostrare di essere ancora un calciatore in grado di fare la differenza e di dare ancora qualcosa al calcio di un certo livello. Sotto questo punto di vista, la prima del Ninja con la compagine ferrarese sembrerebbe rispondere affermativamente al poc’anzi citato quesito.
Chiaro, certamente, che la carta d’identità oggi indichi quasi 35 anni e che il classe 88’ non sia più il calciatore in grado di fare la differenza a tutto campo come dimostrato per larghissimi tratti della propria carriera. Al contempo, però, un profilo dal valore palesemente superiore, se messo nelle condizioni di non depauperare energie in ogni zona del rettangolo verde e di incidere quanto più possibile negli ultimi metri, può – e deve – fare la differenza come pochi altri in questa categoria.
Moltissimo, in tal senso, passerà proprio dall’impegno e dalla bravura di Daniele De Rossi: a tal proposito, il trainer capitolino ha inizialmente impiegato l’ex compagno sulla trequarti di campo, al fianco di Fetfatzidis e alle spalle della punta (nell’occasione Moncini, ndr). Una posizione che il Ninja ha ricoperto spesso e volentieri anche a Roma (anche se con richieste e funzioni comprensibilmente differenti da quelle potenzialmente odierne) e che, anche in Emilia, potrebbe portarlo a spostare nettamente gli equilibri in una compagine, quella biancazzurra, che fatica tremendamente a incidere con regolarità nella trequarti avversaria e che subisce altresì tantissimo dietro. La parola d’ordine, in tal senso, sembrerebbe essere una: equilibrio.
DDR, decisamente irritato dalla poco convincente campagna acquisiti spallina, farà quasi sicuramente all-in su di lui per tentare di salvare una stagione complessivamente nata male già con Venturato, e che rischia ulteriormente di complicarsi con il passare delle settimane per l’ex capitano della Lupa: cucire un vestito tattico in grado di supportare la posizione eventualmente più avanzata di Nainggolan, e che metta lo stesso contemporaneamente in condizione di poter incidere con regolarità nell’arco dei novanta minuti senza risultare eccessivamente vulnerabili dietro, potrebbe rappresentare la chiave di volta per una SPAL in evidente difficoltà.
Una SPAL, però, che da sabato può e potrà contare su un incredibile concentrato di forza, grinta, personalità, leadership, esperienza e tecnica in grado di fare notevolmente la differenza. Un atleta, inoltre, che come pochi possiede il valore aggiunto di conoscere appieno l’allenatore, e l’uomo, per il quale opera, tanto sul piano tecnico-tattico, che su quello personale: al Ninja, quindi, l’onere – e l’onore – di cercare di portare in campo e trasmettere ai compagni il riflesso del DDR che oggi si trova nell’area tecnica a pochi metri da lui, e non più al suo fianco in mediana.
Nel frattempo, una prima risposta il campo l’ha già data…Bentornato in Italia e benvenuto in Serie B, Radja!