Ascoli, Breda si presenta: “Ho trovato un gruppo di qualità. Non ho limiti, voglio migliorare la squadra”
Le conferenza stampa di presentazione del nuovo tecnico dell'Ascoli, Roberto Breda.
Stamattina si è tenuta conferenza stampa di presentazione del nuovo allenatore dell’Ascoli, Roberto Breda. Di seguito le sue parole secondo quanto riporta la pagina ufficiale del club:
“Ringrazio la Società, Patron e Direttori per avermi dato fiducia, è una sfida che volevo e questa di Ascoli per potenziale inespresso e per piazza era la situazione che mi piaceva di più. Ho trovato un club molto organizzato, dalla struttura a come fa vivere la settimana ai ragazzi, fino alla qualità dei servizi. Ho trovato un gruppo di qualità, gamba e bravi ragazzi. L’idea che mi sono fatto è veramente ottima, dall’essere un buon gruppo dobbiamo diventare una squadra e questo è il lavoro mio e dei ragazzi. Quando hai i presupposti che ci sono qua, tu professionista devi pretendere da te stesso, chi vuole fare questo mestiere deve determinare.
Ho ricordi che vengono da 30 anni, un mio primo ricordo è un Ascoli-Messina dove sono sul palo e mi viene affianco Casagrande, che era un ‘animale’ gigantesco. Poi ho altri ricordi, di quando ero al Catania e l’Ascoli vinse il campionato di C direttamente mentre noi salimmo tramite play off; quando arrivammo qui allo stadio mezza partita era già persa perché fuori c’era il mondo e per percorrere gli ultimi trenta metri impiegammo 40’. E’ una piazza che pretende, ma è giusto così, siamo noi che mandiamo gli input da dentro l’arena e poi l’arena viene con noi, noi dobbiamo dare per primi per creare spirito e unità d’intenti, che da avversario ho visto tante volte.
Quando arrivo in un gruppo mi piace esprime due concetti: non esistono alibi perché ogni situazione va trasformata in opportunità di crescita e poi il codificare bene le cose. Da giocatore quando mi dicevano ‘ci vuole più impegno’ pensavo che fosse una frase che può pronunciare un tifoso, non un allenatore. Tu allenatore devi dirmi cosa fare in campo e dopo mi dici se ho sbagliato o ho fatto bene. Il calciatore deve avere un riferimento e una codifica, dalla quale devi avere una risposta da analizzare.
L’idea è di lavorare su due alternative tattiche, l’ultima usata è quella più fresca, ma c’è anche quella dello scorso anno, il 4-3-1-2.
Bellusci? Partiamo da zero, è un ragazzo che ha vissuto un momento particolare, non entro nel merito, per come lo conosco da avversario in un Reggina-Ascoli Primavera, so che tipo di giocatore è, so che può dare tanto, come tutti dovrà spingere, allenarsi, fare.
Dionisi? Ancora non si sta allenando con la squadra, stiamo valutando con lo staff medico, non ha nulla di grave, non è escluso che possa rientrare in questi giorni, considero l’esperienza di Federico importantissima, ma lo considero soprattutto un giocatore forte, da avversario mi è sempre piaciuto, sempre molto sanguigno, partecipe alla causa sia a Frosinone che qua, è un calciatore che sono molto contento di avere.
Giovane? Ottimo ragazzo con prospettiva importante.
Falzerano? L’ho fatto esordire io a Salerno da ragazzo, credo abbia enormi doti, è un ragazzo molto sensibile, ha alternato campionati importanti ad altri meno: in B il primo anno di Venezia è stato eletto miglior centrocampista, poi è passato a stagioni come la retrocessione col Perugia ad altre, come quest’anno, in cui non ha tirato ancora fuori il suo potenziale. Tante volte ci dimentichiamo che sono ragazzi, da lui mi aspetto tanto perché ha le doti per essere un calciatore importante.
Obiettivi? Mi piace pensare a una partita alla volta, non mi sentirete mai parlare di playoff e playout, se metti un limite è già un modo di frenarsi, non ho limiti, voglio migliorare la squadra”.