Palermo, Sala: “Brunori potrebbe segnare a chiunque al momento. Non guardiamo la classifica”
Le parole del difensore rosanero
Il difensore del Palermo Marco Sala ha parlato ai microfoni di MediaGol circa il momento del Palermo e la sua carriera a 360°. Di seguito le sue parole:
“Rimpianti in carriera? Penso che quando uno sceglie con la propria testa non ci si debba rimproverare niente. Sicuramente alcune cose potevano andare meglio, so che non devo accontentarmi. Voglio fare di più e raggiungere la Serie A. Proverò fin quando farò questo lavoro a raggiungere il massimo. Come siamo usciti dalla crisi e come l’ha gestita Corini nell’interazione con il gruppo? Il mister dal punto di vista umano è una persona molto empatica che capisce gli stati d’animo. Nel momento difficile ci ha fatto capire che non bisognava abbattersi, così come adesso che le cose stanno andando bene allo stesso modo non si fa prendere dall’entusiasmo e ci ripete le cose che ci diceva prima. La nostra forza dobbiamo trovarla nell’equilibrio, credendo nel lavoro quotidiano che svolgiamo senza farci prendere dagli eccessi che siano positivi o negativi. Asse vincente e sinergia calcistica con Brunori già ad Arezzo? Gli porto fortuna dal punto di vista realizzativo (ride ndr). Ne ha già fatti 30 in un anno e mezzo in cui abbiamo giocato insieme. Quello che sta facendo qua a Palermo è qualcosa di importante. Penso che in questo momento Brunori potrebbe far gol a qualsiasi squadra del mondo. Io gli auguro il meglio perché oltre ad essere forte è un ragazzo umilissimo.
Ero curioso di vedere se era cambiato rispetto a cinque anni fa, perché tanti perdono di vista la misura e la dimensione della realtà, smarrendo l’obiettivo. Matteo invece l’ho visto ancora più concreto e consapevole suoi suoi mezzi e di cosa vuole ottenere, lui è molto determinato nel fare bene con questa maglia”.
Sul campionato attuale: Pienone al Barbera? Ne parlavamo con i compagni ieri. Lo stadio visto contro la Reggina ricordava quello visto ai playoff lo scorso anno. É stata la volta che ho visto lo stadio più partecipe e mi è piaciuto tantissimo quanto ci hanno spinto dal primo all’ultimo minuto. Quando ha segnato Soleri, per la prima volta da quando gioco a calcio, mi sono tremate le gambe. Ho avuto una sensazione di blocco e infatti non sono neanche andato ad esultare. Sono rimasto bloccato in mezzo al campo e ho guardato Saric che ha provato la stessa sensazione. Ci siamo guardati in faccia, è stato un momento davvero bello. Io ho questo lato duplice: fuori dal campo sono tranquillo e riservato, dentro al campo ognuno di noi si trasforma dando sfogo alle proprie emozioni. Noi viviamo per questo sport, quando c’è un calore del genere dagli spalti ne veniamo anche trasportati a livello umano ed interiore, nonostante siamo professionisti.
Se c’è tanto entusiasmo contagia anche noi e penso sia giusto alla nostra età” Spero che da qui in avanti il pubblico possa essere il fattore decisivo in più che ci spinga oltre i nostri limiti. Genoa? Penso sia una squadra che si presenta da sola. Sulla carta è tra gli organici più forti del campionato. Non è mai facile quando si viene da una retrocessione e so cosa vuol dire ricostruire da zero. Le qualità dei giocatori non si discutono, mi viene in mente Coda che ha dominato, non solo sul piano realizzativo, negli ultimi tornei di Serie B. Sarà una partita difficilissima, come quella contro la Reggina e come quella successiva che ci attende in casa contro il Frosinone. É il quarto anno che faccio questo campionato e so che il girone di ritorno è diverso da quello d’andata. Adesso pesa ogni pallone toccato, conta ogni contrasto, ogni centimetro. Bisogna essere ancora più determinati, perché chi ci incontra ha un occhio di riguardo in più nei nostri confronti dopo questo filotto di vittorie”.
Obiettivi: “Prima parte di stagione non particolarmente brillante? Mi viene facile rispondere. Purtroppo i primi mesi sono stato quasi sempre indisponibile, la svolta è avvenuta più dal punto di vista fisico. Ho superato questi problemi che mi hanno dato noia nei primi mesi e adesso iniziando a giocare sto cercando di portare il mio contributo alla squadra che è cresciuta tantissimo nell’ultimo periodo. Anche io ho potuto giovarmi di questo miglioramento generale. Sesto posto in classifica? Stiamo attraversando un bel momento. Noi la classifica non la guardiamo, ma guardiamo quello che ci aspetta la settimana dopo. In questo caso guardiamo la trasferta di Genova dove troveremo una squadra seconda in classifica. Adesso dobbiamo pensare solo a quello, man mano vedremo dove possiamo arrivare. Il nostro obiettivo rimane quello di mantenere la categoria e finché non raggiungeremo la quota salvezza non penseremo ad altro”.
Il modulo e la scelta dei rosanero: “Modulo tattico elastico e malleabile? Il modulo variabile non può prescindere dal movimento dei due esterni che, a secondo della posizione in campo e dello sviluppo del gioco, si mettono in diverse posizioni permettendo questo cambio di sistema. Nel calcio di oggi parlare di moduli è riduttivo perché quando vai ad interpretare le gare con allenatori che studiano ogni dettaglio bisogna cercare sempre di trovare soluzioni alternative per sorprendere gli avversari. Perché non calcio spesso verso la porta avversaria? Una cosa su cui devo migliorare è questa. Sono più un giocatore portato all’assist, ma devo migliorare questa caratteristica. Sarebbe importante mettere dentro il mio bagaglio anche qualche gol. Campioni nel mio ruolo come Balzaretti e Grosso con un passato rosanero? Penso che la storia calcistica di Palermo parli da sola, questa maglia l’hanno vestita grandissimi campioni che tutt’oggi fanno la differenza in Serie A come Dybala.
Ridursi a quello che è stato il mio ruolo mi sembra limitare la storia calcistica di questa città. Quando ho ricevuto la chiamata del Palermo il blasone della piazza e dei giocatori che hanno spiccato il volo partendo da qui ha pesato sulla mia scelta”.