ESCLUSIVA PSB – Orsi: “Ternana-Parma, gara della svolta. Frosinone? Finalmente via lo smoking della A. Super Bisoli a Bolzano”
La nostra redazione ha contattato il doppio ex di Ternana e Parma, Ferdinando Orsi. L'ex portiere ha analizzato la sfida e non solo
L’ex portiere del Parma e allenatore della Ternana, Ferdinando Orsi, è intervenuto ai nostri microfoni. Il doppio ex ha parlato della gara tra i ducali e i rossoverdi, valevole per la ventiquattresima giornata di campionato di Serie B, andrà in scena allo stadio Liberati di Terni. E non solo, si è soffermato sui tanti cambi di allenatori, specie in casa Brescia e Benevento, passando per la favola Sudtirol di Pierpaolo Bisoli, fino al percorso perfetto fino adesso del Frosinone di Fabio Grosso e sul futuro della Nazionale di Roberto Mancini.
Ecco l’intervista completa
Il ricordo da calciatore: “In tutte le squadre in cui sono stato ho sempre dei bei ricordi. Sono posti dove professionalmente mi hanno accresciuto, insegnato un sacco di cose anche a livello umano. Sono soddisfatto, anche perché sono belle città e mi hanno accolto sempre bene quando ritorno”.
L’esperienza a Terni in veste di allenatore – “Esperienza travagliata perché con la squadra avevamo uno splendido rapporto. Eravamo anche in linea con gli obiettivi della società, però purtroppo avevamo un presidente abbastanza focoso. Si faceva prendere molte volte dall’istinto e quindi ha cercato di cambiare ma alla fine la squadra retrocesse lo stesso. Molte volte se cambi allenatore non è detto che hai la svolta. Secondo me ha fatto un grave errore e lo disse anche ai ragazzi. Però le decisioni spettano al presidente e fui mandato via. Tra l’altro nell’ultima gara avevamo pareggiato in casa, in dieci, contro la Cavese. Dopo un mercato un po’ così”.
Sui tanti cambi di allenatori in particolare in casa Brescia e Benevento – “Sono due casi abbastanza differenti. A Brescia, Cellino ne ha cambiati tanti nel suo passato, quindi non è uno facile. A Benevento, invece, Vigorito cerca in tutti i modi di creare un rapporto che va al di là del rapporto professionale con gli allenatori. Quindi lui gli allenatori non li manda via, o almeno tanti non li ha mai mandati via. Se vediamo la storia del Benevento ha sempre avuto degli allenatori che sono durati molto, penso a Inzaghi, Baroni e a Caserta. Poi però, quando vede che la squadra non risponde più a quelli che sono i dettami dell’allenatore è ovvio che poi devi cambiare per dare una scossa soprattutto in virtù della posizione in classifica”.
Su Possanzini e Stellone – “Penso che Davide possa essere un po’ come ha fatto il Monza dopo l’esonero con Stroppa. Vuole tentare questa carta e vedere se gli può andar bene. Lo ha visto bene e punta su un giovane che forse lo merita. Dall’altra parte Roberto, allenatore esperto, capace che l’anno scorso si è salvato con la Reggina. Al Benevento, in questo momento, serve un tecnico pragmatico. Pochi fronzoli, più risultati e quindi una squadra che sicuramente cambierà anche mentalità”.
La chiave tattica vincente di Ternana–Parma: – “Potrebbe essere una partita di svolta. Una per capire se può arrivare ai playoff e arrivare fino alla fine. L’altra, invece, se oltre all’obiettivo playoff, ci può essere qualcos’altro. La chiave sta, sicuramente, nelle motivazioni. Sarà una partita aperta, dove tutte e due le squadre cercheranno di vincerla”.
Su chi puntare – “La Ternana punterà sul collettivo. Il Parma, però, devo dire può aggrapparsi alle giocate di Franco Vazquez. Giocatore con grandi capacità, l’unico problema è la continuità di prestazioni. Se dovesse essere in giornata potrebbe fare la differenza. Occhio anche al nuovo arrivato in casa dei ducali, Luca Zanimacchia”.
Il segreto del Frosinone – “La delusione incredibile dell’anno scorso, che il presidente ha creduto ancora in Grosso. Perché ha capito che ancora lui le motivazioni poteva darle, nonostante il campionato deludente quello della passata stagione. Però, veniva dalla Serie A, e quando scendi di categoria mi sembra che in A hai lo smoking mentre in B hai la tuta da lavoro. Molte squadre non si mettono la tuta da lavoro ma rimangono con lo smoking. Ora, invece, quest’anno il Frosinone ha applicato questo cambiamento giocando anche bene. Il segreto è aver tenuto Grosso, avere una proprietà forte ed aver acquistato dei giovani che sono adatti alla categoria”.
Sul Sudtirol di Bisoli – “Il mio amico Pierpaolo sta facendo un gran lavoro. Lui è un allenatore molto pragmatico. Non è facile giocare come vuole lui: aspettare e poi ripartire. Non ha giocatori di grandissima qualità, però, ha un’organizzazione di gioco che accresce le qualità dei giocatori. Lui sta tirando fuori dalla sua squadra il meglio. Cioè il massimo che questi ragazzi possono dare. E in Serie B, questo aspetto, fa la differenza. Voglia, organizzazione accompagnata da umiltà e applicazione questo è il Sudtirol di Bisoli”.
Mancini e la Serie B – “Sono convinto che Roberto insieme ai suoi collaboratori starà seguendo con attenzione il campionato cadetto. Non mi meraviglierei se chiamasse qualche giocatore di Serie B. Uno su tutti è Giovanni Fabbian della Reggina. Centrocampista più forte del nostro campionato molto intelligente anche a livello tattico. Insomma, ci sono tanti giovani interessanti, l’importante è lasciarli dentro anche se sbagliano”.