Fedele al Calcio – Aldo Florenzi, centralità impareggiabile
Il protagonista settimanale di Fedele al Calcio è Aldo Florenzi
Sardo, cresciuto nel settore giovanile del Chievo Verona, fiorito a Cosenza. Un simile itinerario ha i colori giusti per presentare un calciatore che di comune ha ben poco, forse nulla: Aldo Florenzi, talento reboante in una struttura umile, silenziosa e volitiva.
Dall’isola alla penisola
Cresciuto nella società “Puri e Forti“, sita in quel di Nuoro (una denominazione decisamente calzante), a 15 anni l’aereo verso il Chievo Verona porta Aldo a uscire dalla propria comfort zone, così da respirare un’aria diversa, masticare nuovi timori, provare sensazioni probabilmente sconosciute: tratti che il ragazzo ha compreso, unito e amalgamato per asfaltare nuove strade, ognuna delle quali dirette verso la realizzazione del proprio sogno.
L’intuizione
C’è una persona che, probabilmente, ha segnato un prima e un dopo nel percorso calcistico di Florenzi: Sergio Mezzina, uomo di calcio che sa, comprende, lavora e plasma: Responsabile del Settore Giovanile del Cosenza, nell’estate del 2019 è lui a portare in Calabria il centrocampista (che, a dire il vero, centrocampista ancora non lo era, dato che veniva quotidianamente forgiato come trequartista o ala), una scelta “costata” (se di costo è possibile parlare) poche decine di migliaia di euro (a riscatto avvenuto), grazie alla quale una nuova declinazione di talento ha animato l’ombra della Sila.
Il percorso tinto di rossoblu
Florenzi, in quel di Cosenza, deflagra: Emanuele Ferraro, ex allenatore della Primavera del club, ne arretra il raggio d’azione, così da permetterne lo sfruttamento della mescolanza tra tecnica e gamba, doti sublimate da una personalità che non conosceva, né conosce, catene.
La prima squadra, poi lo stage in Nazionale, traguardi intervallati dalla scoperta e dalla conseguente consacrazione in Serie B. Oggi Florenzi è tante cose, ognuna encomiabile. La sua crescita è stata vertiginosa, ma ciò che scuote è la sensazione (che ha una tangibilità da non trascurare) che il suo ambito di competenza sia nettamente superiore a quello in cui ora naviga. Difficilmente un ventenne sincretizza in questa maniera talento, consapevolezza, ferocia, spavalderia, propensione alla fatica.
Nessuno come Florenzi in Serie B
Le doti – e l’atteggiamento – di Florenzi, così come la maniera nella quale queste sono diffuse e soffiate in campo, portano a prendere una posizione netta: nessun calciatore, nell’intero campionato cadetto, riveste la stessa importanza che ha questo calciatore per la propria squadra.
Aldo, per il Cosenza, è tutto: incursore, rifinitore, polmone, finalizzatore. Il volume del suo gioco è talmente ampio che è impossibile – riprendendo un passaggio precedente – recintarne l’apporto. Non c’è, nella talentuosa e variopinta Serie B che stiamo vivendo, un elemento maggiormente imprescindibile rispetto al giocatore di cui si stanno tessendo le lodi in questa sede.
Le manovre dei Lupi non conoscono soluzione diversa dalla partecipazione di Florenzi, che indirizza, guida, conclude, incide in senso lato. Una centralità che si tocca con mano, diventata in maniera più o meno ricercata una forma di dipendenza per la squadra, che non può né sa fare a meno del talento più scintillante presente nel proprio organico (una situazione, quella raccontata, probabilmente collegabile a quanto già accaduto – sempre in casa Cosenza – nella scorsa stagione con Giuseppe Caso).
Non è (fortunatamente) possibile conoscere il futuro di questo ragazzo, ma un parere è legittimamente da fortificare: Aldo Florenzi ha ed è un talento differente, che è suggestivo immaginare nei lidi più prestigiosi.