Benevento, Vigorito: “Non ho perso la voglia di combattere, ci servono i tifosi, vi aspetto tutti”
Il momento del Benevento raccontato da Vigorito
Il Benevento sta vivendo un momento delicatissimo. In generale si può parlare di una stagione, paradossalmente, “stregata”, in cui nulla va per il verso giusto in casa giallorossa. La classifica non consente di dormire sonni tranquilli, e lo sa bene anche Vigorito, intervenuto durante Ottogol per fare il punto della situazione.
Ecco le dichiarazioni di Vigorito nel corso di Ottogol:
“Volevo fare una rettifica a una mia dichiarazione, quando dissi che c’era stata una bomba carta. Non era un atto d’accusa, ma un report che parlava di un petardo molto grosso. Cambia la definizione, la bomba dà l’idea di chissà quale ordigno, un petardo non era per festeggiare ma sicuramente non era una bomba. Vorrei invitare tutti, e lo faccio con il diritto di una persona che da 17 anni spende parte del proprio tempo e del proprio patrimonio per la città e anche per sé stesso. Questo presidente vorrebbe la soddisfazione di giocare una partita così importante con tutti voi, come vediamo in tutti gli stadi a prescindere dall’obiettivo. Se tutti pensiamo quanto sia importante la tifoseria, ringrazio chi lo sta facendo e invito chi non viene: spero che capiscano che ci stiamo giocando un sogno che per raggiungerlo ci sono voluti 90 anni. Abbiamo bisogno di voi, cosa che ci avete dato ma che non potete non darci in questo momento. Ho apprezzato molto il sostegno con il Venezia, ho anche capito i fischi. Questo non è il momento di dividerci, spero e penso che tutti insieme ce la possiamo fare. Ne sono ancora convinto, lo vedo dalla reazione della squadra e da un allenatore molto motivato e sereno. Vedo i calciatori che non si sono abbatuti e si allenano con grande professionalità. Leggo messaggi di incoraggiamento e ringrazio, ma anche quelli di sconforto. Le battaglie si perdono e si vincono insieme. A retrocedere sarebbe una città intera, non si fanno processi prima, li faremo dopo. Cercando di avere altri 17 anni di grandi soddisfazioni. Gli svincolati? Non mi sarei tirato indietro, ma non è sufficiente dare consigli. Bisogna avere la coscienza della realtà. Non è possibile trovare due attaccanti così decisivi da trascinare la squadra. Le punte le abbiamo. C’è Pettinari che ha fatto delle ottime annate, non è detto che non lo faccia adesso. Fidiamoci di loro, non guardiamo altri. In passato li abbiamo presi gli svincolati, ma hanno sempre dato zero. Non possiamo fare altre errori, faccio il mea culpa. Se veramente amate questa società e credete nel vostro presidente, domenica dovete affollare lo stadio. Dovete far sentire l’amore per questa maglia e darci una mano. E’ una partita molto importante, vi aspetto tutti”.
Cannavaro e Foggia
“Ho grande dispiacere nei confronti della città. Non ho perso la voglia di combattere. Fare processi oggi non serve nulla. E’ evidente che certe decisioni sono figlie di riflessioni, non sono momenti istintivi. Ho grande rispetto sia per Caserta che per Cannavaro, hanno cercato di fare del loro meglio nonostante una montagna di problemi. Anche con il Cagliari ci siamo trovati senza i due registi. Farias in settimana si è infortunato e Pastina si sveglia con la febbre, mentre Glik erano dieci anni che non subiva infortuni. Colpe non ne trovo mai, trovo che alcuni lavorano al meglio delle loro possibilità senza ottenere risultati. Il Frosinone al primo tiro in porta fa gol. Forse c’è stato un equivoco iniziale: volevamo fare una squadra di giovani, ma non stavano dando risultati. Siamo intervenuti, probabilmente in ritardo. A settembre la stampa nazionale ci ha dato otto per il mercato fatto per gli acquisti di gente come Ciano, La Gumina o Simy: non parliamo di calciatori pescati al mercatino. Per non parlare della mediana come Schiattarella o Acampora, in difesa ci sono dei nazionali. Evidentemente non è scattata l’amalgama giusta. Adesso non serve a niente fare divisioni. Abbiamo bisogno della nostra tifoseria, abbiamo fatto degli errori in buonafede. Quest’anno abbiamo preso calciatori con un curriculum notevole che non stanno rendendo. Mi auguro che Stellone trovi il bandolo della matassa: è venuto di corsa perché ha grande entusiasmo. Ci crede veramente. Aiutiamolo a fargli capire che anche noi ci crediamo. Noi perdiamo e vinciamo insieme. Non siamo riusciti a creare questa armonia, un po’ non l’hanno creata i calciatori e io con loro. Evitiamo i processi. Forse non siamo stati insieme, dovevamo fare questo. Allontanare Cannavaro e Foggia non è stato semplice. Ho pensato che non posso mandare via 23 calciatori. Con Cannavaro ho pensato che il suo carisma potesse portare entusiasmo. A un certo punto ho avuto la sensazione che camminavamo a un metro da terra, avendo una forma di regressione rispetto al campione. Questo ha confuso le idee a tutti. Foggia è stato oggetto di una contestazione di cui non posso non tener conto. Non la condivido né nei termini né nei modi, ma non posso non prendere in considerazione che si era rotto il feeling con questo dirigente. Ho chiesto a Foggia di fare un passo indietro. Lui l’ha fatto, ha capito che in quel momento era un elemento di divisione. Ho fatto un grande sacrificio affettivo nei confronti dei miei collaboratori e di persone che hanno un passato alle spalle. L’ho fatto per il bene della città. Fate in modo di non rendere questo sacrificio inutile. Possiamo fare due cose: o viviamo una lunga agonia verso la serie C o stiamo insieme per uscire da questo momento. Fate applausi quando sbagliano, sostenenteli, solo così possiamo evitare di vedere i fantasmi. Questa settimana sono stato tre giorni con loro, li vedo vogliosi e con una grande volontà di riscattarli. Aiutateli”.