16 Febbraio 2023

Cittadella, Giraudo: “Qui perché volevo spazio, Marchetti mi ha convinto. Non vedo l’ora di sfidare la Reggina”

Le parole dell'ex amaranto

Il terzino sinistro del Cittadella Federico Giraudo, prelevato in prestito dalla Reggina, ha presentato alla stampa la sfida contro gli amaranto.

Ecco le sue parole, riprese dal Mattino di Padova:

“Quando ho saputo che c’era l’interesse del Cittadella ho deciso in fretta di venire qui, perché avevo voglia di fare una nuova esperienza e volevo più spazio. E poi a convincermi del tutto è stata la chiamata del direttore Marchetti, perché mi ha fatto capire subito quanto mi voleva. Oggi sono felice di questa scelta, perché so di essere in una società modello, che ha consentito a molti giocatori di dare una svolta alla propria carriera.

Posso dire che da avversario il Cittadella è sempre stato difficile da affrontare e che proprio per questo nessun è contento di giocarci contro. Qui ho dovuto subito calarmi in un modo diverso di difendere e tenere il campo, ma credo che sia adatto alle mie caratteristiche, in più Gorini e il suo staff hanno le idee molto chiare sulle cose da fare. Cosa mi viene chiesto? Di essere molto aggressivo sul portatore di palla avversario e attento nel tenere la linea.

Tutti mi dicevano che quello del Cittadella è un ambiente molto unito, ma fino a che ne senti solo parlare non ti rendi conto di quanto sia diverso dagli altri. Posso dirvi anche che, quando sono arrivato, ho assistito a un allenamento da spettatore e sono rimasto impressionato da come tutti vadano a tremila all’ora. Non sembra una squadra in lotta per la salvezza.

Alla Reggina stavo bene, è una partita che sento molto e che non vedo l’ora di giocare con ancora più motivazioni rispetto alle altre. So che mister Inzaghi prepara sempre con molta attenzione la gara e sicuramente farà così anche stavolta. In questa fase non sta vivendo il suo momento migliore, ma l’obiettivo della Reggina resta quello di stare in alto.

Laurea? Ho finito gli esami e sto preparando la tesi su come è cambiata la fruizione del calcio in tivù nel corso degli anni. Un domani, diciamo pure tra molti anni, mi piacerebbe rimanere nel calcio, ma dietro le quinte. Alla fine questa professione ci lascia abbastanza tempo a disposizione e mi pareva il caso di sfruttarlo per studiare.”