L’MVP di PSB – Il più forte di tutti, nella partita più bella di tutte: Vazquez stende la capolista
La Serie B ai piedi del Mudo
L’uomo simbolo della partita quasi sicuramente fin qui più bella, emozionante ed entusiasmante della stagione cadetta in corso di svolgimento non poteva che essere il calciatore più forte della categoria: Franco Vazquez.
Impiegato nell’inusuale ruolo di falso nueve da Fabio Pecchia, in un percorso stagionale che lo aveva già visto ricoprire a fasi alterne i più svariati ruoli (da trequartista a esterno d’attacco fino addirittura a mediano, ndr), il fantasista italo-argentino ha sciorinato una prestazione totale, probabilmente la più decisiva e dominante della sua seconda, altalenante stagione in quel di Parma.
Se le strabilianti doti tecniche dell’ex Palermo e Siviglia, ovviamente, appaiono un qualcosa di inopinabile, a far maggiormente riflettere è, invece, il modo con cui El Mudo è riuscito a rendersi protagonista nell’indimenticabile e scoppiettante serata frusinate.
Sesto minuto del primo tempo: cross col contagiri dalla sinistra a rientrare di Ansaldi, movimento da centravanti navigato di Vazquez il quale, dopo essere sfilato alle spalle di Lucioni, insacca alla perfezione di testa come forse Erling Haaland e pochi altri al momento sarebbero in grado di fare in Europa.
Settantatreesimo giro di lancette: azione personale con la classica andatura lenta, quasi svogliata da parte del diez gialloblu, il quale dal limite con il destro, suo piede certamente non preferito, insacca Turati sul primo palo con una traiettoria chirurgica.
Nel mezzo, altri cinque goal complessivi, un’espulsione (che nel finale diventeranno due a carico dei crociati, ndr) e un Frosinone che, dopo aver trovato la rimonta e aver riportato il risultato su un clamoroso 3-3, si vede vanificare l’enorme sforzo sostenuto nella ripresa per riprendere la partita proprio “per colpa” dell’inarrivabile estro di Vazquez.
Non solo goal, però, per El Mudo il quale nei novanta e passa minuti dello “Stirpe” condisce la propria enorme prestazione da autentico trascinatore facendo salire la squadra, proteggendo e gestendo la palla in maniera magistrale, facendo letteralmente ammattire la difesa ciociara e facendo ammonire anche diversi avversari che, praticamente, non sono mai in grado di toglierla dai suoi piedi fatati.
Il paradosso, se così si può fino in fondo legittimamente etichettare, è che la prova perfetta di Vazquez si sia concretizzata in una serata nella quale lo stesso è stato impiegato proprio nel ruolo nel quale i ducali hanno probabilmente riscontrato le maggiori incertezze e difficoltà in stagione, ossia quello del centravanti: nessuno degli elementi schierati da riferimento offensivo fin qui era stato in grado di regalare le stesse garanzie lì davanti che il classe 89′ è invece riuscito a sfornare nell’arco di appena una partita.
Un confronto, quello contro i giallazzurri di Grosso, che rende quanto più vivo possibile il suggestivo paragone tra il Parma e Vazquez: da un lato una squadra sulla carta con poche eguali nella categoria, dotata di un potenziale tecnico smisurato e in grado di lottare per i primissimi posti, ma eccessivamente altalenante e incapace di trovare la tanto agognata continuità di risultati, dall’altra un calciatore che avrebbe tutti i mezzi per ambire a palcoscenici di primissimo livello ma che, purtroppo, spesso e volentieri tende (non sempre per colpa sua) a scomparire nell’arco delle partite.
Una similitudine che, per l’appunto, ha visto una delle squadre potenzialmente più forti del torneo, ma attualmente solo settima, andare a sbancare la tana della capolista incontrastata del campionato, alla prima sconfitta stagionale tra le mura amiche e, contestualmente, uno dei calciatori più talentuosi, ma altresì meno continui, passati in Europa negli ultimi anni disegnare calcio nella serata probabilmente più importante dell’annata per i suoi, in una stagione – come detto – che, per quanto in esponenziale crescendo, è finora stata condita dai soliti alti e bassi.
Un match che, di conseguenza, da una parte ha ancora una volta confermato (qualora ve ne fosse bisogno) le doti fuori categoria di un calciatore magico e, dall’altra, sancito un potenziale prima e dopo nella tormentata stagione della compagine emiliana: sarà finalmente la gara della svolta per Buffon e compagni?