SPAL, Nainggolan: “L’Anversa mi ha trattato come un pezzo di m***a, mi hanno negato tutto. Alla SPAL gioco per noccioline”
Le parole al veleno del Ninja
Il centrocampista della SPAL Radja Nainggolan ha parlato ai microfoni della Gazzetta di Anversa circa la spiacevole situazione che ha vissuto da giocatore del Royal Antwerp. Di seguito le sue parole riportate da Calciomercato.com:
“Mi hanno trattato come un parassita, un pezzo di m… Quando sono stato messo nella squadra B i giocatori hanno poi cercato di convincere Overmars a tenermi con la squadra A – è stata una buona cosa per me – ma nessuno ha osato davvero andare contro Gheysens (il presidente dell’Anversa, ndr). Ho continuato a fare del mio meglio nella squadra B, ho cercato di supportare quei ragazzi giovani e non ho commesso errori lì. Ma come sono stato trattato nelle ultime settimane lì non l’ho mai visto. E sono stato in molti posti. Non potevo più entrare dall’ingresso principale, potevo entrare solo negli orari in cui non c’era la prima squadra, dovevo andare ogni giorno in uno spogliatoio diverso: ero trattato come un parassita. Ad un certo punto il mio orologio è stato persino rubato perché i giovani giocatori entravano e uscivano continuamente da quello spogliatoio”.
“Le mie figlie sono state una delle ragioni principali per cui sono tornato in Belgio. Mentre prima le vedevo solo durante le vacanze, da quando sono tornato ad Anversa hanno vissuto di nuovo con me a tempo pieno. Tutti sapevano abbastanza bene quanto fosse importante per me. Volevo quindi restare in Belgio, per le mie figlie. Per farlo però avrei dovuto lasciare altri soldi. Non era un problema – qui alla Spal gioco per “noccioline” ma di serietà. Gheysens mi ha costretto a lasciare il Belgio dopo che avevo già perso un milione. Mi voleva solo fuori dal paese. È un grande uomo d’affari, ma è lì che finisce. Quell’Anversa mi ha tolto il piacere del calcio, ma lo riprenderò. Però non lo perdonerò mai per aver dovuto lasciare le mie figlie”.