La voce del tifoso – VeneziaMestre tra sogno ed incubo
Lo sport più bello del mondo, ma probabilmente anche quello più crudele, e non sempre giusto. Il VeneziaMestre più bello dell’anno per 87 minuti, si scioglie nel generoso recupero di Foggia e porta a casa un solo punto che ha il sapore amarissimo di una sconfitta. Si attendeva una reazione per comprendere se il periodo […]
Lo sport più bello del mondo, ma probabilmente anche quello più crudele, e non sempre giusto. Il VeneziaMestre più bello dell’anno per 87 minuti, si scioglie nel generoso recupero di Foggia e porta a casa un solo punto che ha il sapore amarissimo di una sconfitta.
Si attendeva una reazione per comprendere se il periodo opaco fosse solo di passaggio o meno, e le risposte sono ancora una volta arrivate. La squadra è scesa in campo con il piglio di chi vuole riprendersi il proprio spazio da protagonista, la mentalità è quella di inizio campionato e le gambe sembrano aver ricominciato a girare. In una difesa ancora orfana dello squalificato Domizzi e di Modolo ancora fermo ai box, i meccanismi tra Cernuto e Bruscagin sembrano migliorare, ed il Foggia non impegna quasi mai il portierino lagunare. Il centrocampo torna in formazione tipo, e le prestazioni di Pinato e Falzerano sono eccelse per qualità e quantità, costantemente precisi e puntuali nell’accorciare il campo in entrambe le fasi. Il vantaggio arancioneroverde si concretizza dopo appena quattro primi, in una straordinaria azione offensiva di squadra, con tre passaggi si libera Zigoni al limite dell’aria piccola per il comodo tocco vincente. Zaccheria gelato ed ospiti a tratti perfetti. Questa volta l’Unione non indietreggia il baricentro come già successo sabato scorso, ed ogni volta che riconquista il pallone riesce a ribaltare l’azione con velocità, seppur peccando di precisione negli ultimi venti metri. Sono almeno tre le chiare occasioni da rete per gli ospiti, ma il punteggio all’intervallo espone solo lo 0-1.
La ripresa segue lo stesso copione del primo tempo, con spazi sempre più ampi per il Veneziamestre, mentre il Foggia sembra subire la pressione del nervoso pubblico casalingo.
Unione che cerca con meno regolarità la giocata lunga, ma quando succede trova sempre in Zigoni una valida sponda. Decisamente trasformato l’attaccante di scuola Milan, che a quindici dalla fine trova anche la sua seconda segnatura di serata, con un grandissimo gol in girata da bomber vero. Sembra una serata magica per l’Unione, ora assoluta padrona del campo, ma nel giro di pochi minuti tutto cambia. Il primo scricchiolio arriva quando Falzerano calcia sul legno a porta completamente sguarnita in seguito ad un ottimo assist del subentrato Moreo. Ma è la rete pochi minuti più tardi di Beretta, probabilmente viziata da un fallo di mano, a riaccendere le speranze del pubblico pugliese, nonostante quest’ultimo sia più intento a fischiare la propria squadra piuttosto che a supportarla per il forcing finale. Il VeneziaMestre è alle corde, ed il Foggia spinge. Audero salva gli arancioneroverdi in uscita bassa appena scoccato il 90°, ma proprio all’ultimo giro di lancette dei cinque minuti di recupero arriva la doccia ghiacciata per gli ospiti, poco cinici nel difendersi e ancor meno “esperti” nel far trascorrere i minuti finali.
È una vera pugnalata allo stomaco per la settantina abbondante di tifosi lagunari giunti fino al Pino Zaccheria, in una serata che ha comunque visto la squadra di Inzaghi ritrovare smalto e brillantezza. Voglia, grinta e buone giocate hanno permesso ai veneti di tenere la partita saldamente in pugno fino quasi alla conclusione, ma in questo caso non sono stati sufficienti per uscire da Foggia con la meritata vittoria.
Un mezzo passo falso che farà esperienza, ci si augura, che però certifica come questa squadra sia indubbiamente superiore a più della metà delle formazioni finora incontrate, soprattutto quando riesce ad esprimere un gioco corale di questo livello.
Le alternative ai titolari, quando riescono a trovare ritmo e regolarità, si dimostrano in ogni caso di buon livello, ed anche l’acclarato problema del centravanti goleador sembrerebbe poter esser superato quando i palloni arrivano con maggior velocità e precisione nella Red Zone, soprattutto nelle giornate in cui Zigoni riesce a coniugare la sua caparbietà con giocate all’altezza della stagione scorsa.
Quattro punti nelle ultime cinque gare non è di certo un bottino di cui andare fieri, ma la fiducia in questa squadra dopo la prestazione di ieri sera non può che crescere, alla luce di un’identità ed una consapevolezza che non sembra esser stata smarrita nemmeno dopo questo prolungato periodo grigio. A riveder le stelle Unione..