Parma, Pecchia: “Valori del Como indiscutibili. Vazquez e Bernabè subiscono troppe botte, lo abbiamo segnalato”
Il tecnico gialloblu alla vigilia della trasferta comasca
Fabio Pecchia, tecnico del Parma, è intervenuto alla vigilia del match contro il Como, in programma domani al “Sinigaglia” alle ore 14:00. Queste – riportate da ParmaLive.com – le sue dichiarazioni:
Come sta la squadra?
“Tutto il gruppo è a disposizione tranne Mihaila che ha avuto un problema di appendicite e non sarà con noi a Como. Rispetto a domenica però tutti gli altri a disposizione, Mihaila è in fase di recupero e mancherà Sits”.
Il Parma è reduce da due risultati utili, come si lavora sulla continuità?
“Dopo una vittoria c’è stato un passo falso, non sempre sul piano di gioco ma a volte solo sul risultato. Noi dobbiamo vincere più partite possibile, tutti cercano la continuità. Si trova solo con il continuo lavoro settimanale”.
Come si spiega le difficoltà offensive?
“I numeri dicono qualcosa, non si può parlare di sfortuna. Per quello che sviluppiamo e creiamo sarebbe straordinario poter trovare spesso il gol e avremmo una classifica diversa. In certi frangenti serve una giocata individuale, un guizzo oppure anche una palla inattiva, riguarda tutti non solo gli attaccanti”.
Rientra Vazquez, lo schiererà davanti o sta pensando a qualcosa di diverso?
“Franco può giocare in entrami i ruoli e cambiare anche in corsa, questo non deve cambiare la nostra voglia di far la partita, imporre il nostro gioco e trovare il gol, a prescindere da chi giocherà”
Che Como si aspetta e come si affronta?
“I numeri sono abbastanza evidenti, è una squadra che ha trovato continuità cambiando molto rispetto al girone d’andata, a partire dal modulo. Ha tanti giocatori di valore, basti vedere il reparto offensivo, con caratteristiche varie. Domani vedremo come si svilupperà la gara, dovremo interpretarla e farla come sappiamo noi”
Bernabè e Vazquez subiscono molti falli, spesso non puniti con l’ammonizione…
“Anche questo è un fattore per una squadra di ritmo che vuole imporre il proprio gioco. Oltre alle botte che non fanno sicuramente bene, già più volte lo abbiamo segnalato, però al di là di questo ci spezza la manovra e incide sul nostro gioco, andrebbe punito più spesso”
L’attacco del Como è prolifico, come si argina?
“I numeri e i valori del Como sono indiscutibili, anche per le caratteristiche dei giocatori offensivi, che si abbinano. Cerri è un giocatore importante in area, Mancuso e Cutrone attaccano benissimo la profondità, sarà importante avere una migliore gestione di palla, dovremo essere attenti sulle marcature preventive e poi andare a segnare”
A Como lei ha bei ricordi, avendo entrato la promozione anno scorso, che effetto le fa?
“Sembra passato un sacco di tempo, anche se son pochi mesi, quello a cui penso è la gara di domani e cosa dobbiamo fare, sarà comunque una bella emozione”:
Bernabè sta crescendo molto, giocare a destra gli fa perdere un tempo di gioco?
“Domanda interessante, mi piace parlarne anche con il ragazzo di queste cose. Dipende dal tipo di gara che si sviluppa, a Frosinone siam partiti con lui a sinistra per metterlo nella condizione di inserirsi con il piede forte, mentre giocando a destra ha più possibilità di rifinire perché gli si apre il campo. Indipendentemente da dove gioca mi fa piacere perché è in continua crescita, dopo un girone d’andata ai margini. Giocare con Sohm e Bernabè a piede invertito dipende dal tipo di gara”.
Siamo giunti ad un momento chiave della stagione, ora si pensa alla classifica?
“Come già detto penso solo a vincere le partite, preparandole al meglio, indipendentemente da quante gare mancano. Non si possono fare calcoli, la squadra deve giocare sempre al massimo”.
A volte si vedono due gare in una, a seconda di come le squadre si gestiscono…
“A volte anche più di due, non solo tra primo e secondo tempo, ma cambiano anche in base agli eventi. Il Como ha giocatori d’esperienza e di qualità, non farà solo ostruzionismo. La partita se si apre può essere totalmente diversa rispetto a sabato scorso. Dovremo fare attenzione anche alla gestione delle risorse, saranno fondamentali anche i cambi”.
Che tipo di Parma dobbiamo aspettarci?
“Tante volte dipende da noi ma anche dall’avversario, dal tipo di gara che vuole impostare. Ci siamo trovati più a volte a dominare la gara con pochi spazi, con le squadre avversarie chiuse e pronte a ripartire. Altre volte quando la partita si è sbloccata si è vista una gara diversa. Noi dobbiamo insistere con ancora più ritmo e intensità e dobbiamo aver maggior qualità negli ultimi trenta metri, con un pizzico di imprevedibilità: poi l’importante è capitalizzare le occasioni create”.
Con il Sudtirol la squadra ha talvolta rinunciato alla costruzione dal basso, lo rivedremo?
“Nel primo tempo c’è stata qualche situazione in cui Gigi ha forzato la giocata lunga, poi nel secondo siamo stati negli ultimi quaranta metri e Gigi non ha più avuto possibilità di farlo. A me piace avere una squadra che gioca negli ultimi cinquanta metri, lo sviluppo dal basso conta relativamente, anche perché spesso ci troviamo nella metà campo avversaria quindi lo usiamo poco”.