Fedele al Calcio – Marco Tremolada, il Como può sorridere
Il Como può essere felice: Tremolada è pronto a sbocciare
Il cognome Tremolada genera inevitabili riferimenti all’unico mancino della Serie B accostabile al Mudo Vazquez. Luca, fantasista del Modena, sta scrivendo pagine contrassegnate da pennellate d’autore, capaci di riesumare il concetto di trequartista come la storia del calcio ha edificato e tramandato. Ricordato ciò, nel macrocosmo della cadetteria c’è un altro Tremolada che sta mescolando i sogni agli obiettivi: Marco, diamante classe 2004 della Primavera del Como.
La glocalizzazione del Talento
La Treccani, per identificare il termine glocalizzazione, utilizza la seguente spiegazione: “Termine, sinonimo di glocalismo […] attraverso un processo che mette in relazione le specificità delle singole realtà territoriali con il contesto internazionale. Se da un lato la g. rappresenta il tentativo di difendere l’originalità della cultura, della produzione e delle identità locali dal conformismo e dall’appiattimento della globalizzazione, dall’altro lato è la forma con cui singole specificità locali, modellandosi su canoni e forme globalizzate, aspirano ad assumere rilevanza internazionale, secondo il motto think global, act local“.
In una proprietà come quella del Como, che dai fratelli Hartono al CEO Dennis Wise, passando per il DG/DS Carlalberto Ludi, desidera respirare un’aria internazionale, un talento homemade aiuta certamente a guardare internamente, oltre che fuori dai propri confini. Marco Tremolada, dunque, è la prova delle possibilità, per il club lariano, di pensare in maniera globale e agire tenendo in considerazione le gemme locali. Pura glocalizzazione calcistica, insomma.
Che giocatore è Marco Tremolada
Difficile, anzi impossibile, etichettare Tremolada con un ruolo, favorendo dunque l’ennesima testimonianza del cambiamento dei parametri valutativi per i calciatori attuali (e, di conseguenza, del futuro), che vanno aiutati e allenati per comprendere il gioco e scegliere attraverso letture degli spazi e creazione di relazioni con i compagni.
Un modo di essere calciatore che Tremolada personifica in maniera encomiabile: in questa stagione, nella quale sta disputando il Campionato Primavera 2a (rapidissima sottolineatura: ha sposato il progetto Como all’età di 15 anni, dopo aver consegnato i primi calci al Renate), l’allenatore Dave Bell (inglese con trent’anni di esperienza alle spalle nel calcio professionistico, anche come manager, tra Inghilterra e Irlanda. È stato a Cardiff e Swansea ed è stato sulle panchine delle rappresentative irlandesi femminili Under 17 e Under 19) l’ha schierato praticamente ovunque: nei due di centrocampo, come mezzala, trequartista o addirittura come riferimento offensivo, permettendo a Chinetti (l’attaccante della Primavera lariana) di muoversi più liberamente.
Tecnicamente più che valido, Tremolada unisce l’intensità richiesta in mediana con il cinismo necessario negli ultimi venti metri: presentato tatticamente, raggiunge l’aggettivo di clamoroso il rendimento in termini di gol, dato che il diciannovenne ha timbrato il cartellino in ben sedici occasioni nelle diciotto partite disputate, acquisendo anche sotto questo punto di vista lo status di trascinatore.
Fisicamente pronto per il grande salto, la sua struttura è accompagnata da un ottimo utilizzo di tale strumento, che lo rende abile a giocare spalle alla porta per associarsi anche in questo modo ai compagni. Allo stesso tempo, parliamo di un giocatore abile, continuo e propenso agli inserimenti, complice un’ottima capacità interpretativa dei tempi di gioco e degli spazi da invadere.
Caratteristiche, quelle elencate, che rendono Tremolada un calciatore in grado di fornire tante e variegate opzioni di gioco ai compagni e, in egual misura, problemi tattici agli avversari, che non hanno spesso gli strumenti per codificarne le giocate.
Lo step verso il professionismo pare essere l’ovvia conseguenza di questo dominio in Primavera, ed è a quel punto che il ragazzo dovrà necessariamente ambientarsi a ritmi diametralmente differenti, unico punto su cui è necessario mostrare un atteggiamento attendista, perché il Primavera 2sa, sotto questo punto di analisi, ora pare essere diventato poco allenante per Marco.
Il Como di Fabregas, della proprietà più ricca d’Italia, della propria TV e delle intenzioni senza limiti, può dunque essere ulteriormente soddisfatto dalla gemma che ha prodotto internamente: Marco (un altro) Tremolada che sogna e punta la Serie B.