Como, Arrigoni: “Pazzesco aver segnato a Buffon. Ora ci sentiamo forti, è difficile affrontarci. Play-off? Perchè no!”
Le parole del mediano comasco
Il mediano del Como Tommaso Arrigoni ha rilasciato un’intervista al giornale locale La Provincia di Como circa il suo goal a Buffon ed il momento dei comaschi in campionato. Di seguito le sue parole:
Sono ancora emozionato. Ma anche molto orgoglioso di quello che ho fatto
Sul goal a Buffon: “Se qualcuno qualche anno fa mi avesse detto “sostituirai Fabregas e segnerai a Buffon”, beh, chi al posto mio ci avrebbe creduto? Pazzesco, incredibile. Dopo averne passate di tutti i colori, anche con il Como, momenti difficili e grandi gioie, me lo prendo come un premio giusto. Ed è stata una festa anche per i miei familiari e i miei amici. Diciamo che sono stato abbastanza fortunato, perché la palla è passata nell’unico spazio libero, credo che lui l’abbia vista all’ultimo. Onestamente, è stato anche uno dei miei gol meno belli, non ne faccio molti ma certamente ne ho segnato qualcuno molto meglio”.
Sul Como attuale: “Dopo tanto lavoro e tanto impegno ora sì che siamo una squadra difficile per tutti da incontrare. Una squadra molto più solida, che come già era successo nelle annate precedenti ha passato momenti difficili ma poi come ogni anno è riuscita a migliorare. È la forza del gruppo. Siamo stati già un gruppo abituato a soffrire, e chi è arrivato ha recepito lo stesso atteggiamento. Ci siamo trasmessi a vicenda questo spirito”.
Sulla salvezza: “Se dovessimo vincere a Venezia secondo me il discorso sarebbe chiuso. Altrimenti ci sarà ancora da lottare. Adesso sono comunque in tanti ad aver paura di retrocedere. Questo può essere un bene per noi ma tutto potrebbe comunque restare più incerto e pericoloso, per tutti”.
Sui tanti pareggi: “In quanto ai nostri pareggi, alla luce di oggi sono stati ossigeno importante per tirarci fuori dalla zona rossa, sono stati punti preziosi. Certo, se pensiamo per esempio a Benevento, a posteriori è chiaro che avremmo potuto avere di più. Ma se io fossi partito per la trasferta con la certezza di pareggiare sarei stato comunque felice. Non ci sono campi facili”.
Sul centrocampo: Il centrocampo non necessita, come la difesa, di avere automatismi perfetti, e di conoscersi davvero a memoria. In mezzo si può modificare, cambiare di più. E poterlo fare significa avere più soluzioni, che possono mettere anche più in difficoltà gli avversari, ma soprattutto avere la possibilità di forze sempre fresche. Io per esempio, se non gioco due partite quando è il mio turno sono più stimolato e meno stanco. Questo aspetto è importante. Se penso per esempio all’anno scorso, io e Bellemo siamo arrivati alla fine sfiniti…
Sul sogno play-off: “Per puntare in alto bisogna guardare in basso. Prima occupiamoci della salvezza, poi perché no? Dopo Venezia ci sono altre sette partite, e tanti punti. Le possibilità di riuscirci le abbiamo, ma se ne può parlare solo dopo questa partita”.