Cagliari, Mancosu: “Manteniamo l’identità. Con Ranieri è come fare un master a Coverciano”
Marco Mancosu e il finale di stagione del Cagliari
Un simbolo, un leader e un riferimento. Marco Mancosu incarna i valori del Cagliari e il legame viscerale con la sua terra, oltre ad essere un giocatore importante per lo scacchiere rossoblu, che da qui alla fine vorrà provare a ritagliarsi un posto nelle zone nobili. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Mancosu ha parlato del suo legame con Cagliari e del finale di stagione.
Ecco le parole di Mancosu:
“Dopo una retrocessione è sempre dura, l’avevo visto anche a Lecce. L’ultima volta eravamo risaliti subito, ma era un torneo meno competitivo. Quando metti questa maglia devi vincere. Dovevamo tornare in A e ci proviamo fino in fondo. Fuori dagli spogliatoi, c’è un cartellone con tutti i sardi che hanno giocato qui. La mia foto ancora non c’è: un mio obiettivo è riuscire a meritarmela. La maglia del Cagliari per un sardo pesa tanto. I sardi pretendono molto visto chi ci è passato. Ma prima fai pace con questa cosa e più vivi meglio. L’affetto della gente è incredibile, basta passeggiare per la città per rendersene conto. É stato difficile calarsi nel contesto della B, qui ci sono campioni, giocare in A per loro è più facile, ma ora ci siamo a bomba. Voglio ringraziare Liverani: sono tornato qui grazie a lui. Ranieri è una persona che ha fatto la storia del calcio e bisogna solo ringraziarlo. Se dice di buttarsi dal terzo piano io mi butto. Io voglio fare l’allenatore ed è una fortuna poter lavorare con lui. É come se stessi facendo un master a Coverciano. Non abbiamo ancora fatto niente: le ultime due partite sono state buone ma possiamo fare di più, però meriti e demeriti sono da dividere tra tutti Dobbiamo mantenere la nostra identità perchè ci dà certezze, ma dobbiamo pensare di partita in partita. Di sicuro con tanti recuperi dagli infortuni il livello si alza, tocchiamo ferro, sembra che abbiamo superato il problema”.