Venezia, Vanoli: “Onorato di aver allenato Fabregas al Chelsea. Qui voglio lasciare qualcosa di importante”
Le parole di Vanoli in vista del Como
Vanoli, tecnico del Venezia, ha presentato la sfida con il Como. Ecco le sue parole, riportate da trivenetogoal.it:
“Dalla partita di andata ci sono state tante rivoluzioni. Da quando sono entrato io è cambiata in un modo, a gennaio ancora. Però, in queste evoluzioni c’è sempre stata una crescita mentale e di gruppo. Forse adesso è una squadra completamente diversa, che ha capito qual è l’obiettivo. Una squadra che sa sacrificarsi e che sa che a volte non sempre serve giocare bene, ma arrivare a essere completi. A parte i nazionali che erano via, abbiamo lavorato bene in queste due settimane. Sono felice.
Sono stato onorato di allenare Fabregas. E’ un campione che ha vinto tanto, che ha una mentalità vincente. Quando sono arrivato al Chelsea, tutti gli spagnoli mi hanno impressionato come mentalità. Avevano una qualità tecnica e mentale impressionante. Era un giocatore che giocava poco e ogni allenamento ha voluto dimostrare all’allenatore che stava sbagliando a lasciarlo fuori e alla fine Conte non l’ha lasciato più fuori. Tante volte ai miei centrocampisti faccio vedere i suoi movimenti, perché penso sia uno dei più forti a verticalizzare.
Il Como sta avendo un rendimento importante con dei giocatori importanti, di struttura. Sono una squadra strutturata e completa. Noi siamo completamente un’altra squadra, non ci dobbiamo paragonare a quelli che eravamo all’andata. Dobbiamo essere umili e capire anche che gli altri hanno qualcosa in più di noi. Domani ci aspetta una partita non bella, ma siamo consapevoli che anche le partite brutte si possono vincere. Dobbiamo essere una squadra, consapevoli di quello che vogliamo. Mi inorgoglisce il fatto che stiamo cercando di dare una linea insieme al direttore. Cambiare e dare una mentalità. La mentalità non dipende solo dai giocatori, ma anche da tutto quello che sta intorno alla società.
Penso che un allenatore debba essere anche un manager, debba capire cosa vuol dire una società e un club. Lo sto facendo per il bene della società, però devo dire che su questo abbiamo sistemato molte cose. La squadra mi piace, mi piace lavorare con i giovani, mi danno entusiasmo e fame. La gente preferisce vedere i miglioramenti di un giovane. Piano piano dobbiamo riuscire ad amalgamare i vecchi e i giovani, così diciamo. Tante cose però non si vedono. Sembra che voglio tanto, ma come lo pretendo da me stesso, lo pretendo anche dal mio staff e da quello che è intorno a noi. A volte mi arrabbio quando mi dicono che mi devono dare tutto. Dobbiamo darlo al club e ai tifosi, non a me. Quando sono arrivato qua parlavo di salvezza e invece si pensava di arrivare ai playoff. Far capire ai giocatori che c’è una difficoltà è stato difficile e forse la gente non si rende ancora conto che la salvezza è il nostro obiettivo.
Sono convinto che Novakovich, Cheryshev, come sono entrati con l’Ascoli, con giocatori così posso cambiare marcia. Ma non devono farlo per me, per la squadra e il club. Sputeremo sangue per raggiungere il nostro obiettivo. Siamo valutati giustamente per il risultato, però io voglio uscirne a testa alta. A Venezia voglio lasciare qualcosa di importante, non solo di risultato. Questa squadra, se guardate i dati statistici, è la seconda che ha più occasioni su azione manovrata dopo il Frosinone. Tutti hanno l’opportunità di fare gol. Pohjanpalo è vero che è un bomber, ma anche gli altri hanno avuto le occasioni. E’ lì che punto il dito e dico che cerco qualcosa in più da loro. So che non ho tempo, ma ci vuole anche del tempo per mettere questi ragazzi in una condizione di crescere mentalmente. La mentalità vincente non è facile da trasferire.
La mia riflessione in queste tre settimane è stata come gestire la nuova generazione di giocatori. Se tu parli loro di sacrificio e resilienza non lo capiscono, non ce l’hanno. Devono capire la responsabilità di guadagnarsi dei soldi e di conquistarsi dei sogni. E’ il sociale che sta cambiando e secondo me anche oggi il presidente sta cercando di capire che cosa vuole il Venezia. Maenpaa e Busio son fuori, ma rientrano settimana prossima. Pierini ha avuto la febbre, ma ha recuperato e oggi si è allenato. Modolo c’è, è rientrato nel gruppo. Sono contento. Ha recuperato. E’ una persona importante per questo gruppo.”