Parma, Pecchia: “Palermo? Hanno un’identità ben definita. Dovremo fare bene entrambe le fasi”
Le parole di Pecchia in vista del Palermo
Pecchia, tecnico del Parma, ha presentato la sfida contro il Palermo. Ecco le sue parole, riportate da parmalive.com:
Come sta la squadra dopo la sosta nazionali? Era meglio tornare in campo subito dopo Como?
“Quando le cose non vanno è meglio tornare subito in campo. La squadra sta bene, non ci sono particolari problematiche, qualche piccola considerazione da fare su chi è andato in nazionale, sia dal punto di vista fisico che mentale”.
Arriva il Palermo, un avversario di livello, che Parma servirà?
“Il Palermo è una bella squadra, carica e in forma, che gioca a calcio con qualità. Rispetto all’andata c’è stato qualche cambio, la loro identità mi sembra ben definita. Sarà una partita aperta e dovremo fare bene le due fasi con grande attenzione”.
L’identità del Parma qual è?
“L’identità per me è ben chiara, quello che è successo a Como non deve cambiare questo. Ci siamo fatti male in quella trasferta, ma questo non cambia il nostro modo di essere e di fare le cose”.
Ha avuto modo di parlare con Vazquez e Krause, per loro è una partita speciale…
“Sì il presidente ci tiene, ma questo sempre ovviamente, anche se con il Palermo ha qualche legame in più. Franco a Palermo ha lasciato il segno, è stato lo slancio nella sua carriera, mi auguro che possa punire la sua ex squadra”.
Tutino ha lasciato Parma per ragioni tattiche, cosa ne pensa lei?
“Gennaro quando stava bene l’ho considerato come esterno per la valutazioni fatte, ha tante qualità e tanta forza, l’ho conosciuto a Napoli. Lui sa bene come abbiamo lavorato nei primi tre mesi, quando era in condizione ha avuto spazio e ha giocato da titolare fino all’ultima partita”.
Corini ha evidenziato come il Parma sia primo in pressing offensivo, ma questo difficilmente si traduce in azioni da gol…
“Portando i dati il Parma è in quasi tutti nei primi tre posti, ma poi la classifica è quella che determina. Non è solo la statistica del pressing quella dove siamo primi, ma anche come palle portate in area, tiri in porta, sul dominio territoriale. Ma alla fine bisogna aggiungere la voglia di vincere, quello fa la differenza”.
Domani sarà una partita aperta, il Palermo costruisce dal basso…
“Sì, il Palermo viene qua per giocare. Gli piace partire dal basso, ma poi è pericolosa anche nella metacampo avversaria, con tanta qualità soprattutto in mezzo al campo. Dovremo stare attenti in entrambe le fasi, mentre ultimamente ci siamo trovati spesso a dover fare la offensiva”.
La difesa è quasi al completo, ci sono gerarchie?
“Si può giocare con due centrali destri o due sinistri, farò le mie valutazioni, ma questo non incide. Valenti ha recuperato perfettamente, sugli esterni Mihaila è in gruppo già da qualche giorno”.
Il Parma si è preparato a Collecchio senza i nazionali, il Palermo in ritiro. Questo cosa comporta?
“Io non ho pregiudizi verso i ritiri. Ci sono cose che in alcuni momenti in ritiro possono essere assolutamente positive, così come credo che anche responsabilizzare i ragazzi possa essere un vantaggio per la loro crescita”.
Non aver lavorato con otto nazionali le permette di avere le idee chiare per domani o deve ancora decidere?
“Innanzitutto mi fa piacere, andare con la nazionale a volte può portare vantaggi e maggiore entusiasmo, spinta e leggerezza, sebbene sia sempre un rischio dal punto di vista degli infortuni e della condizione. Qualcuno ha ritrovato il gol e questo fa enormemente piacere. Sono ragazzi con noi dall’inizio, una settimana di assenza non incide così tanto, per cui sono a disposizione e la valutazioni le faccio sull’intera rosa”.
Tornando un attimo alle motivazioni che le altre squadre hanno contro il Parma, i giocatori sono consapevoli del blasone di questa società?
“Secondo me è sbagliato pensare che le prestazioni negative siano legate a questo. Questo fa parte dell’identità che dobbiamo avere, dobbiamo voler vincere sempre, ogni partita. Questo va fatto con continuità, si costruisce così come la condizione atletica e la tattica. Non ho dubbi però, i miei ragazzi sono ben consapevoli del club dove si trovano”.
Lei dopo Como si è assunto le responsabilità, quali sono?
“Ho sempre detto che l’allenatore deve trasmettere qualcosa ai ragazzi, quando la squadra scende in campo così spenta dobbiamo assumerci le responsabilità noi dello staff. Abbiamo sbagliato la partita non nel singolo dettaglio, ma quello è un discorso chiuso, dobbiamo proiettarci a domani. Affrontarla con vigore e veemenza per portarla a casa”.
Può essere utile considerare queste otto gare come dei playoff anticipati?
“Deve essere sempre così, dall’inizio della stagione fino ai playoff. La partita è domani, non dobbiamo pensare ai playoff, non dobbiamo far calcoli ma concentrarci per vincere domani”.
Comincia un mini-campionato, cosa vi siete detti?
“Quando si è nel finale c’è meno possibilità di recuperare. La partita è quella di domani, viva e vibrante, il Palermo verrà per vincere contro una squadra blasonata come il Parma, tutti insieme dobbiamo affrontarli. Contro di noi non mancano mai le motivazioni per gli avversari. Dobbiamo pensare partita per partita”.
Come si spiega la classifica di oggi che vede il Parma nono?
“Le prestazioni positive non sempre hanno portato il risultato e questo ha inciso sull’entusiasmo attorno alla squadra e anche sui ragazzi stessi. Però guardiamo a domani, dobbiamo concentrarci senza pensare troppo a quello che è stato. In questo momento non porterebbe a nulla guardarsi indietro”.