Parma, Pecchia: “Cagliari? È Lapadula-dipendente perché determina. Entrambe puntiamo alla vittoria”
Le parole di Pecchia in vista del Cagliari
Pecchia, tecnico del Parma, ha parlato in conferenza stampa in vista del Cagliari. Ecco le sue parole, riportate da Parmalive.com:
“A parte Osorio, che è acciaccato e non sarà con noi, il gruppo è al completo e le scelte verranno fatte in base alla gara e alle condizioni. In difesa tutti i ragazzi che ho chiamato in causa hanno fatto prestazioni importanti, con qualità e ho fiducia in Balogh e Circati. Guardo ogni aspetto, chi si trova meglio in ogni zona del campo, chi si trova più a sinistra o destra. Sono aspetti di cui tengo conto, come ogni allenatore. poi alla fine decido con quello che vedo durante la settimana.
Cagliari? Credo che il primo tempo dell’andata sia stato bellissimo, di qualità, con grandissime occasioni, ma anche il secondo tempo, dopo il pareggio subito con un Cagliari forte, avremmo meritato di vincere. I giocatori sono quelli, è cambiato l’allenatore ma vedo una squadra molto simile a quella che era quella del girone d’andata. È Lapadula-dipendente, perché determina, Pavoletti è recuperato, forse in mezzo hanno più fisicità ed è quello che forse è cambiato di più. Nella zona centrale hanno più forza ed energia.
Ci siamo trovati ad affrontare la stagione con una montagna da scalare, a giugno siamo partiti ed è stato un continuo lavorare per raggiungere la cima. Più passa il tempo e il nostro sguardo è sempre proiettato a domani, dove c’è un avversario di rispetto, valore, qualità. L’ambiente deve essere proiettato al campo, ci troviamo contro una squadra con esperienza e che è in un buon momento e la partita va giocata. La penalizzazione della Reggina non cambia nulla, pensiamo solo al Cagliari. Non penso che farà calcoli come non li faremo noi, entrambe punteremo alla vittoria, senza pensare alla classifica o alle altre gare. Questa partita vale tre punti, come le altre.
Futuro? Le parole di Krause fanno piacere, sono uno stimolo in più e mi danno senso di responsabilità maggiore. C’è voglia di fare bene, di giocare e dare un’identità chiara e riconoscibile anche a livello nazionale. Mi sento nel posto giusto, nelle condizioni giuste, nella città giusta per esprimere il mio lavoro e metterlo a disposizione del club. Non ho mai avuto alcun dubbio per quanto vissuto, tra alti e bassi, anche al di là delle critiche che ci sono e ci saranno in futuro. Continuo a lavorare, il senso di unione deve essere importante, forte e continuo, tra il club e le componenti per raggiungere i risultati”.