28 Aprile 2023

Genoa, Martinez: “La parata a Bari, con 39 di febbre, ha cambiato la mia stagione. Voglio giocare la A con questi colori”

Le parole del portiere del Genoa

RONNY HARTMANN/AFP via Getty Images - Via One Football

Il portiere del Genoa Josep Martinez, perno della squadra di Gilardino, ha parlato ai microfoni del Secolo XIX circa il suo stile di gioco nel Genoa e la sua stagione sin qui con la maglia del Grifone. Di seguito le sue parole:

“La svolta è arrivata quando feci la parata nel finale a Bari anche se avevo lavorato tanto anche prima. Poi ho avuto un infortunio alla schiena e ha giocato Semper che è un portiere di alto livello. Ho dovuto così aspettare il mio momento di fare qualcosa in più. Poi è arrivata la parata a Bari con 39 di febbre. Questo è il calcio: quando sembra che tutto va male accade qualcosa che cambia la situazione. A Bari è stato anche un po’ il mio destino: il pallone era abbastanza centrale, bastava che fosse più alla mia sinistra e avrei potuto fare poco. Quella con il Venezia è stata la più difficile: il tiro era forte e io stavo tornando in porta. Con la Reggina la palla era più morbida e la difficoltà era nel tornare in porta. Qualche difficoltà mi ha messo in grande difficoltà anche quando gioco con i piedi grazie al pressing, ma sto imparando ad uscire da tute le situazioni”.

Sullo stile di gioco al Genoa: “Tocco tanti palloni coi piedi perchè è la squadra che gioca in questa maniera. Casomai altre squadre non giocano in questo modo perchè non hanno qualità o la mentalità per farlo. Se abbiamo la fortuna di andare in Serie A, dobbiamo continuare con questa mentalità: ci può dare buoni risultati alla lunga. All’inizio è stato più difficile, venivo da due anni senza giocare in partita. Ma il calcio è la vita, devi lavorare e continuare con la mentalità giusta. E col passare del tempo ho iniziato a capire di più cosa voleva la squadra. Ho scelto il Genoa per la loro idea di gioco, non è una squadra che deve stare in B, qui c’è un progetto importante”.

Differenza tra Germania ed Italia: “La fase difensiva, qui non è facile vincere partita, anche se giochi contro l’ultima in classifica. Le partite in Germania finiscono 3-0. Qui no, si fa la differenza con i piccoli dettagli”.

Sulla classifica: “Stiamo bene, i risultati ci hanno dato fiducia. Bisogna puntare al massimo e mettere il Genoa dove merita: al primo posto e andare in Serie A. Non puoi guardare dietro, altrimenti iniziano i problemi. Devi guardare solo alla squadra che è davanti: se vinciamo le quattro partite che restano chiudiamo al primo posto. Bisogna essere ambiziosi e arrivare prima dell’ultima partita o delle ultime due con la promozione in tasta. Mi piacerebbe giocare la A con questi colori, nel mio contratto che in caso di promozione rimango qui, è il mio obiettivo”.

Sui tifosi: “Sono speciali. Se sono nove gare che non prendiamo goal in casa significa qualcosa, non è solo merito della squadra. Quando arrivi al Ferraris succede come alle squadre che giocano in Champions contro il Madrid: hanno rispetto per il Bernabeu. La stessa cosa avviene al Ferraris. Non credo di aver visto in giro tifosi come quelli del Genoa: spingono per la squadra e noi lo sentiamo”.

Su Gilardino: “Ha portato sicurezza e comunicazione. La mentalità non è molto diversa da quella di Blessin, ma il suo modo di comunicare ha portato fiducia”.