La Lega B sottolinea: “Panchine tutte tricolori: en plein di allenatori italiani”
Dato tutto italiano per le panchine di Serie B
La Serie B è per antonomasia il campionato degli italiani. Lo è per la territorialità espressa dalle piazze, lo è per i calciatori che si mettono in mostra e, a questo giro, lo è anche per gli allenatori. La Lega B ha posto l’accento su questo aspetto sottolineando un dato interessante: 20 allenatori su 20 in questa Serie B sono italiani. Dopo i tanti cambi, dunque, la stagione finirà con un en plein tricolore.
“20 squadre, 20 allenatori italiani. Questo è il quadro attuale (e presumibilmente finale) della Serie BKT che esprime non soltanto un calcio di alto livello grazie ai numerosi talenti azzurri che lo popolano, ma anche grazie al lavoro certosino degli allenatori, tutti rigorosamente Made in Italy, che muovono i fili e dirigono le operazioni dalla panchina.
Una lista di assoluto valore in cui tecnici navigati e altri in rampa di lancio hanno modo di confrontarsi in uno dei campionati più imprevedibili e competitivi d’Europa, come testimoniano i dati Opta relativi ai principali campionati europei.
È interessante notare come, analizzando il quadro iniziale del campionato, gli allenatori italiani fossero 17 su 20 (85%), con appena tre allenatori stranieri alla guida di Brescia, Genoa e Venezia: si trattava, rispettivamente, di Pep Clotet, Alexander Blessin e Ivan Javorcic. I tre sono stati poi sollevati dai loro incarichi, con l’effetto contagio della Serie B che ha portato tre allenatori italiani, Daniele Gastaldello, Alberto Gilardino e Paolo Vanoli, facendo registrare il 100% di panchine tricolore.
Incrociando i dati relativi alle gestioni dei sei allenatori citati, è curioso rilevare come le gestioni italiane abbiano dei numeri decisamente migliori. Innanzitutto, è inevitabile pensare alla promozione diretta in A del Genoa di Alberto Gilardino, campione del mondo 2006, alla prima esperienza da allenatore in B. Rispetto al collega Blessin, il tecnico di Biella ha fatto registrare un +67% in termini di media punti, passando da 1,53 a 2,29 punti.
Esempio analogo è rappresentato da Paolo Vanoli che in laguna ha riportato entusiasmo e trasformato in poco tempo le ambizioni della propria squadra, passando dalla zona playout ai piedi di quella playoff. I numeri parlano chiaro: dagli 0,82 punti, media della gestione Javorcic, si è passati a 1,54 punti (+53%) sotto la guida del tecnico varesino.
Daniele Gastaldello, poi, ha saputo fare cerchio e stringere la squadra attorno a sé in vista di una lotta salvezza incandescente e che vede un Brescia in netta ripresa. Anche in questo caso, la sua media punti è superiore rispetto alla doppia gestione del collega Clotet.
Il valore della Serie BKT passa non soltanto dai dati oggettivi che testimoniano la bontà del lavoro dei tecnici nostrani, ma anche dal fatto che le prime due squadre del campionato siano allenate da due ex campioni del mondo: non solo Gilardino, come detto, ma anche Fabio Grosso, artefice della promozione del Frosinone dei record, della programmazione e degli italiani.
Meritano menzioni i vari Pierpaolo Bisoli, alla guida del sorprendente Sudtirol, quarto in piena zona playoff, il tecnico dell’Ascoli Roberto Breda che, a sua volta, cerca un pass per rientrare in zona playoff, come pure i navigati Attilio Tesser del Modena e Sir Claudio Ranieri del Cagliari, pronto a far valere la propria esperienza nel momento decisivo della stagione. Quindi Fabio Pecchia che con un parma simile simile a quello dell’anno scorso ha raggiunto in questa stagione i playoff”.