Fedele al Calcio – Venezia, perché Candela è diventato imprescindibile
Un'ottima stagione per l'esterno destro
I parametri del calcio del Venezia, con il passare delle giornate, sono parsi sempre più evidenti, come confermato tra l’altro dall’allenatore Paolo Vanoli ai nostri microfoni: intensità, coraggio, spirito propositivo, verticalità nelle intenzioni e nella proposta, pur non disdegnando una gestione ordinata e qualitativa del pallone. Il tutto contornato da una lucidità atletica perfezionata con il lavoro e la continuità in partita. Comporre tale mosaico non è stato facile, ma la grande disponibilità degli interpreti all’assorbimento delle nozioni ha permesso ai lagunari di ribaltare un’annata potenzialmene drammatica. In questo discorso sono diversi i calciatori che hanno trovato spazio, merito e risalto: uno di questi è certamente Antonio Candela.
Candela e gli applausi meritati
Arrivato in quel di Venezia nell’ambito dell’operazione che ha portato Mattia Aramu al Genoa, il classe 2000, pur avendo beneficiato sin da subito di discreta attenzione, ha poco a poco marchiato con un pennarello indelebile il proprio nome sulla fascia destra.
Quella in corso, per Antonio, è la seconda esperienza in cadetteria, dopo la fugace apparizione da sette partite con il Trapani nell’annata 2019/2020, prima di trasferirsi all’Olbia nel mercato invernale. Tornato in Serie B dopo una stagione positiva proligica con il Cesena in terza serie, il giocatore che oggi stiamo visionando e applaudendo ha maturità, strumenti tecnici e conoscenze tattiche.
Perché Candela fa al caso del Venezia
Giocatore dalla notevole gamba, Candela sta sorprendendo – anche se la fase dello stupore ha oramai lasciato il posto a quella forma di regolarità che l’ha reso una certezza – per un livello di gioco che tocca picchi notevoli sotto più aspetti. Il ventitreenne è in grado di dire la sua in più situazioni: quando bisogna scambiare e associarsi con i centrocampisti, così come nei momenti in cui gli è richiesto e concesso di esondare sul suo binario, il destro, per arrivare al cross, fondamentale in cui inietta un’ottima tecnica di calcio (tre assist refertati). Il lavoro con Viali nella passata stagione e in particolar modo con Vanoli in quella in corso gli ha permesso di crescere anche nella chiusura dell’azione, sfruttando la sua corsa e capacità di lettura. Quattro gol con il Cesena, due finora con il Venezia: i primi da professionista, certificazione di un percorso di crescita anche sotto quest’aspetto. Nonostante la brillante verve offensiva, il ragazzo ha dimostrato di saper interpretare anche partite in cui la solidità è la via da seguire (come, a titolo di esempio, nel corso della reboante vittoria di Terni). Tratti, dunque, che sommati consentono di toccare il concetto di completezza.
Il Venezia formato 2023, come già trattato, vanta notevoli motivi di vanto: Antonio Candela – per concludere – è decisamente uno di questi.