L’MVP di PSB – Lotta, sacrificio e assist: Esposito, prova da veterano e playoff già nel mirino
Prova totale per il talentuoso attaccante campano
Il Bari batte 1-0 la Reggina nel caldissimo match del “San Nicola”, trovando tre punti di cruciale importanza per il cammino biancorosso. Con il successo sugli amaranto, infatti, i Galletti certificano il preziosissimo terzo posto finale nella regular season, il quale proietta i ragazzi di Michele Mignani nella miglior posizione di partenza possibile in vista dei prossimi playoff.
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A sbloccare, e decidere, l’equilibrato confronto di ieri, impreziosito dallo storico gemellaggio tra le due tifoserie e dal suggestivo gioco di colori e coreografie da urlo sugli spalti, è stato un gran goal di Michael Folorunsho, tra i tanti ex della gara, abile con un movimento da apparente, navigato centravanti a bruciare sul tempo Loiacono e, con altrettanta rapacità, a battere sul secondo palo Contini grazie a un delizioso tocco di prima intenzione.
L’assist decisivo per il pregevole sigillo dell’esplosivo centrocampista/trequartista biancorosso è giunto dai piedi di Sebastiano Esposito il quale, perfettamente imbucato da Cheddira sulla destra, ha chirurgicamente pescato in area il compagno: anche (ma non solo) per questo, è proprio sull’attaccante di proprietà dell’Inter che è ricaduta la scelta sull’MVP della settimana da parte della nostra redazione.
Il classe 2002 di Castellammare di Stabia, giunto in prestito in Puglia lo scorso gennaio proprio dai nerazzurri dopo una prima metà di stagione non esaltante ai belgi dell’Anderlecht, si è infatti reso protagonista di una gran prova non solo per la tanto intelligente, quanto elegante rifinitura in occasione del goal vittoria di Folo, ma anche e soprattutto sul piano della voglia e della determinazione nella fase di non possesso.
Consistente la quantità di palloni recuperati, altrettanto lo spirito di sacrificio e la garra nel lottare in ogni frangente e in praticamente tutte le zone del campo: utile e prezioso in una gara, e fase della stagione, in cui era – ed è – probabilmente necessario risultare meno belli, ma più pratici.
Ottantaquattro minuti encomiabili, di grande applicazione e maturità da parte del ragazzo campano, a margine della quale il goal avrebbe probabilmente rappresentato per lui il giusto premio: le opportunità personali in realtà non sono state molte nell’arco del match ma, su quella più ghiotta capitatagli nel secondo tempo, è Contini ad avere idee diverse, stoppando il suo tentativo da distanza ravvicinata con un intervento decisivo.
Poco male, perché Esposito ha comunque dimostrato di essere già mentalmente pronto e pienamente “mentalizzato” in vista degli imminenti spareggi promozione: un passaggio, questo, per lui necessario non solo in occasioni delle roventi settimane che attendono la compagine pugliese, ma anche per quella che è la sua importantissima fase di carriera.
Se le qualità e potenzialità in esame sono oggettivamente indiscutibili, infatti, la sensazione è che lo step necessario per consentirgli di esplodere definitivamente passi soprattutto dall’aspetto mentale: fattore sul quale hanno certamente inciso in positivo le prime due esperienze in cadetteria tra SPAL (non entusiasmante, anche a causa di un’alchimia apparentemente mai trovata con Pasquale Marino) e Venezia (dove, invece, contribuì alla vittoria dei playoff degli arancioneroverdi di Paolo Zanetti), ma soprattutto le recenti parentesi all’estero tra Basilea, positivamente condita da 6 reti e 5 assist in 23 presenze, e Anderlecht, dove invece non è riuscito a ripetere gli ottimi numeri messi a referto in Svizzera.
Un percorso fin qui fisiologicamente caratterizzato da alti e bassi, e non potrebbe di certo essere diversamente per un ragazzo di nemmeno ventuno anni, il cui fin qui giovanissimo cammino professionale è sempre stato accompagnato da enormi aspettative e altrettanta pressione, complici le grandi doti palesate nelle giovanili della Beneamata, l’esordio in Serie A e Champions League da nemmeno maggiorenne e il primo goal tra i grandi del nostro calcio a 17 anni, 5 mesi e 19 giorni, il più giovane di sempre a riuscirci a San Siro (e il secondo di sempre, ndr) con la casacca nerazzurra.
Con questa determinazione nessun obiettivo, personale e di squadra, gli è però precluso: Bari, ai playoff hai una vera arma in più anche perché Sebastiano, come detto, sa già cosa significhi vincerli…