Bari, l’ex Simeri: “Nulla è perduto, Mignani non è difensivista. Sono assolutamente fiducioso per il ritorno”
Le parole dell'ex attaccante biancorosso
In casa Bari brucia ancora la sconfitta subita nei minuti finali della gara d’andata playoff con il Sudtirol.
Nulla è perduto, venerdì gli uomini di mister Mignani potranno certamente contare sul calore del “San Nicola“. Simone Simeri, ex attaccante dei pugliesi, è intervenuto ai microfoni di TuttoBari.com in vista della gara di ritorno con gli altoatesini. Ecco le sue parole:
“Sono un sentimentale. Se mi trovo bene in un posto, se la gente mi fa sentire bene me ne innamoro. A Bari è successo proprio questo: mi è letteralmente entrata nel cuore. Sono arrivato nel capoluogo pugliese nel 2018 entusiasta di vivere un’esperienza importante, perchè chi fa il mio mestiere si augura un giorno di giocare in queste piazze così prestigiose per storia e blasone”, spiega l’attaccante napoletano. “Anche se eravamo in serie D, parlavamo del Bari. Al momento resta l’esperienza più importante della mia carriera”.
Sul suo ricordo più bello con la maglia del Bari. “Il ricordo più bello vissuto con la maglia del Bari, resterà senza dubbio la trasferta a Troina. Quel giorno c’erano cinquecento supporter arrivati da Bari in un posto lontanissimo e fino a quel momento sconosciuto. Quando poi tornammo a Bari, c’erano migliaia di tifosi ad applaudirci in aeroporto . Avevamo vinto appena un campionato di serie D, pensavo tra me e me, eppure erano lì per noi. Quel calore, a notte inoltrata, per me resterà il ricordo più bello”.
Sulla gara con il Sudtirol. “Mignani difensivista? Assolutamente no, è uno a cui piace impostare. Sono partite che si giocano sui 180 minuti, quindi nulla è perduto. Quella di ieri è stata una gara particolare, così come sarà quella di ritorno. Ti stai giocando la serie A da neopromossa, è normale che vai incontro a delle difficoltà. In campionato la squadra ha dimostrato di essere forte, non avendo nulla da perdere, con calciatori importanti si è ritrovata lì. Probabilmente il fatto di avere il doppio vantaggio ha condizionato negativamente l’andamento della partita. Magari quando sei condannato a vincere approcci mentalmente in modo diverso. Io sono assolutamente fiducioso per il ritorno. Non ho avuto modo di sentire nessuno in queste ore perchè so cosa passa loro per la testa, cosa sentono e provano. Non mi va di disturbare la loro concentrazione. Li sentirò dopo venerdi, sperando di parlare dell’eventuale passaggio del turno. L’unica certezza, conoscendoli, che il loro principale pensiero in questo momento è di passare il turno”.
Sulla sua ultima esperienza. “Un’esperienza positiva. Non è stato semplice all’inizio perché mi sono ritrovato in una situazione complessa. Ma è andata bene. Ho realizzato sette reti in quindici partite ma soprattutto mi sono ritrovato perché, nell’esperienza precedente, avevo perso un po’ di sicurezza”.