Cagliari, Ranieri: “Ci giochiamo una stagione, sappiamo che una delle due gare la dobbiamo vincere”
L'allenatore dei sardi sulla squadra
Tutto pronto per il gran finale della Serie B 2022-23, la finale playoff, che vedrà sfidarsi Cagliari e Bari, promette grande spettacolo. I sardi arrivano a queste due gare col favore dei pronostici (nessuna sconfitta nelle ultime 5 gare) ma i pugliesi godono del miglior piazzamento in classifica e, pertanto, la possibilità di giocare il ritorno tra le mura amiche.
Nel corso della conferenza stampa odierna, l’allenatore dei rossoblù Claudio Ranieri ha voluto analizzare questa doppia sfida e parlare dello stato (sia fisico che mentale) in cui i suoi arrivano alla finale.
Ecco le sue dichiarazioni, estratte dal portale CalcioCasteddu.it: “Ci vorrà grande determinazione e volontà: ci giochiamo una stagione e abbiamo dietro di noi un popolo, un’Isola. Avremmo riempito il Sant’Elia, mi auguro che il nuovo stadio venga fatto. C’è bisogno di tante cose, ma lo stadio serve. I romani dicevano che i giochi sono importanti. Lapadula sto bene, oggi lo preservo ma giovedì ci sarà. L’assenza di Dossena non credo sia un’assenza pesante: chi dovesse sostituirlo, sono certo che farà bene. Sappiamo che almeno una delle due gare la dobbiamo vincere. Quando sono arrivato ho cercato di suonare la carica, ‘cercando’ di spingere i ragazzi da agonista come sono.
Da giocatore e da allenatore ho sempre pensato che tutti gli elementi in rosa sarebbero serviti, prima o poi. Farsi trovare sempre pronti, con spirito di sacrificio. Guardate ad esempio Viola: è sempre stato un martello, allenandosi con fede e costanza. Poi io devo vedere che, naturalmente, crea con altri compagni dei legami in campo. Valuto anche questi aspetti.Vedo un bel Bari compatto, quadrato. Ha pochi punti deboli. Non era facile venire a capo di una squadra ostica come il Südtirol. Sono in salute, ma stiamo bene anche noi: pur rispettando i nostri avversari.
Mancosu sta bene e ha le stesse possibilità degli altri suoi compagni. Ho un gruppo coeso, oserei dire una famiglia. Nessuno si doveva permettere un altro compagno: esclusivamente un compito del sottoscritto. Accettati solo incoraggiamenti. Nández è un trascinatore, ma non l’unico. Quando i giocatori ripetono il mantra del tecnico, la direzione è quella giusta. Luvumbo ha qualità innate. Il giorno che diventerà più riflessivo ed esperto (non dimentichiamoci che ha 21 anni), acquisirà lo status di mina vagante per qualsiasi avversario.Cagliari mi ha dato ciò che aspettavo: comprensione, tanto amore. Ma io ripeto a tutti: non abbiamo fatto ancora nulla. Abbiamo un solo modo per ripagare i nostri tifosi: giocare con il cuore, per uscire sempre dal campo a testa alta“.