Clamoroso Cellino- Denuncia la Reggina e contesta irregolarità nel piano di rientro calabrese. I dettagli
Clamorosa azione di Cellino
Ci aspettano giorni infuocati sul fronte Reggina: il club calabrese attende domani la risposta per l’omologa sportiva ma alla partita, già delicata, si è aggiunto un terzo incomodo, molto scomodo: Massimo Cellino che ha contestato pubblicamente il piano con una denuncia inviata allo stesso Tribunale, al Commissario giudiziale e alla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, oltre che ai ministri Nordio, Giorgetti e Abodi, fino a Malagò, Gravina e Balata e alla Covisoc.
Il Brescia, retrocesso sul campo, sa che in caso di non iscrizione di una delle 20 squadre della prossima Serie B la squadra riammessa sarebbero proprio le Rondinelle. Per questo, si legge su gazzetta.it, Cellino ha denunciato la Reggina affidando il tutto ad un noto studio di avvocati milanese. Di seguito tutti i dettagli.
“Secondo la relazione, è stato redatto un articolato atto di opposizione, un esposto che mette in rilievo le irregolarità che sarebbero emerse dall’analisi, tanto da premettere che il piano e la relazione del professionista indipendente che l’ha accompagnato risultano fondati “su presupposti fattuali e dati numerici gravemente errati e del tutto indimostrati, da cui discende la non fattibilità del piano”, aggiungendo che “risulta gravato da macroscopiche violazioni normative”.
Molti i numeri contestati dai professionisti incaricati dal Brescia: si parte dai diritti tv e dai contributi di Lega, che visto il flop di Helbiz saranno inferiori di almeno 300 mila euro; si cita il calciatore Canotto, per il quale l’1 luglio scatta l’obbligo di riscatto dal Frosinone per 450 mila euro (operazione non citata nel piano); si parla della cessione di un calciatore per 2 milioni di euro “senza che vi siano riscontri” sul mercato.
Tra le incongruenze segnalate tra la relazione del professionista indipendente e il piano, ci sono numeri diversi in almeno cinque casi spiegando che “queste differenze impediscono di poter attribuire un giudizio complessivo di veridicità e fattibilità”. Non solo. I professionisti del Brescia contestano sponsorizzazioni e incassi da stadio (botteghino e abbonamenti) previsti in aumento dalla Reggina per la prossima stagione “alla luce dell’annunciato ridimensionamento della rosa della prima squadra” e soprattutto segnalano la non fattibilità del piano relativamente alla “inequivocabile incapacità del socio di maggioranza (la società Enjoy srl, ndr) di versare alla Reggina l’importo di 8 milioni” come proposto dal club calabrese, citando anche altre società riferibili a Saladini. La denuncia si chiude con il rilievo di altre lacune, anche una “registrazione contabile errata” nei rapporti con la Lega B, quantificati dalla Reggina con un credito e che invece sarebbe “un debito di 799.831 euro”. Dulcis in fundo, gli accordi con i creditori: a partire dall’Agenzia delle Entrate, che si è opposta allo stralcio del 95% del debito che in totale (compresi gli altri fornitori) è di 15,7 milioni, destinati in caso di omologa a diventare circa 917 mila.