Palermo, l’ex Pergolizzi: “Società forte e solida per ambire a Serie A. Siamo un bel riferimento”
Un progetto solido e funzionale
L’ex allenatore del Palermo Rosario Pergolizzi è intervenuto su Mediagol.it per commentare il progetto e i settori giovanili della squadra.
Ecco le sue parole:
“Il Palermo ha affrontato un campionato nuovo con una squadra nuova e alle spalle una società nuova. Il primo obiettivo era quello della salvezza, poi da un momento delicato sono stati incanalati una serie di risultati positivi. Credo che la posizione ottenuta in classifica possa rispecchiare il valore della squadra, poi è normale avere avuto una piccola delusione per i mancati playoff.
Più forte è la società e più c’è programmazione, più aumentano le probabilità di vincere e di andare in Serie A. Il Palermo ha una società solida e potrà ambire a partecipare al massimo campionato italiano. Affrontare un campionato di Serie A senza una forte società alle spalle significa fare un buco nell’acqua. Il Palermo ha fatto un anno di esperienza e adesso si proietta ad una stagione che potrà regalare soddisfazioni.
Siamo sempre scontenti culturalmente, non capendo che in un momento molto complicato a livello economico, dove il Milan vende Tonali per fare cassa, il Palermo si ritrova una società solida con persone competenti. Sento dire che il Palermo non è la prima squadra del City Football Group, ma se ci sono le basi di una società importante sotto il Palermo può avere ambizioni importanti ugualmente. Il Palermo può avere serenità e può solo guardare al futuro in maniera positiva. Il club ha una società dietro fatta da persone competenti, sta nascendo anche un centro sportivo importante. Credo che al City non vada di tenere il Palermo in Serie B perché hanno piena consapevolezza dell’importanza e delle potenzialità della città di Palermo.
In Italia andiamo dietro alle annate. Vince il Liverpool e tutti lo seguono. Un altro anno vince l’Ajax e seguono tutti il loro modus operandi. Ci aggrappiamo sempre al modo di pensare degli altri, senza sapere che siamo un bel punto di riferimento. I settori giovanili vengono fatti perché le regole impongono di farlo, ma se si ama il settore giovanile allora bisogna prendere persone competenti che hanno fatto questo lavoro. Lavorare con i giovani non è la stessa cosa di lavorare con i grandi. Alla lunga un settore giovanile paga, ma non può essere programmato anno per anno. Il settore giovanile devi programmarlo con allenatori di un certo livello e con un responsabile di un certo livello almeno per cinque anni. Fa parte di quelle basi che ti permettono di crescere come società.”