Como, Gomis: “Dispiaciuto, avevo chiesto un contratto di quattro anni. Spiazzato dalla società”
Tutto il malessere per l'esclusione
Il portiere del Como Alfred Gomis è intervenuto su Laprovinciadicomo.it per manifestare i suoi pensieri riguardo le decisioni della società sul suo futuro.
Ecco le sue dichiarazioni:
“Non mi va di passare per uno che è andato via per soldi o per uno al quale interessava solo l’ingaggio. Non mi va perché Como è una piazza splendida, i suoi tifosi speciali e non sarebbe una bella cosa per me. Sono rimasto un po’ spiazzato, lo confesso. Avevo dato mandato al mio procuratore di abbandonare alternative possibili. Ci avevo pensato, ma poi avevo concluso che restare a Como poteva essere un’ottima soluzione, in una società ambiziosa con grandi progetti. Insomma mi ero convinto che sarebbe stato bello rimanere a Como.
Confermo che avevo chiesto quattro anni di contratto. Ma credo che la situazione fosse più complicata a gennaio. Se si era trovato un accordo in quella fase si poteva trovarla anche adesso. Avevo chiesto quattro anni e la società aveva risposto con tre anni più uno. Le posizioni non erano distanti. Il mio procuratore lavorava a un passaggio senza acquisto da parte del Como. Quando è finito il campionato ci eravamo incontrati, ne avevamo discusso. Avevo chiesto un momento di isolamento per concentrarmi sulla nazionale, ci eravamo messi d’accordo che ne avremmo parlato al mio rientro.
La stessa società aveva avanzato l’ipotesi di ricorrere al decreto crescita, un’opportunità concessa dal governo che consente una diversa tassazione per chi ha militato all’estero, questo per dire che quando sono andato via avevo l’impressione che fosse tutto aperto. Quando sono tornato, invece, mi è stato detto che la società aveva virato su Semper. Per carità, ognuno è libero di fare scelte che vuole, il calcio è così. Ma mi dispiace.”