ESCLUSIVA PSB – Dino Fava: “Polito sta facendo benissimo. Caos Serie B? Sono situazioni che vanno risolte subito”
Dino Fava ai nostri microfoni
La nostra redazione ha contattato in esclusiva Dino Fava Passaro, bomber d’altri tempi, che ha vestito le maglie di Udinese, Treviso, Salernitana ecc. Esperienze che gli hanno permesso di conoscere persone attualmente protagoniste in cadetteria, seppur in ruoli diversi tra loro. Ecco le sue parole.
Ciao Dino, si prospetta un’estate infuocata per la Serie B tra corsi e controricorsi e, purtroppo, non è la prima volta che ciò accade. Che pensiero ti sei fatto in merito?
«La cosa che mi auguro è che si risolva tutto il prima possibile e che poi non si vada oltre un certo termine. In quel caso aumenterebbero i problemi soprattutto per la squadra (Lecco, Reggina) che ha presentato il ricorso, se viene accettato o meno. Si tratta di situazioni che vanno decise immediatamente a prescindere di chi ha ragione o no».
Quando eri alla Salernitana hai conosciuto Ciro Polito, attuale direttore sportivo del Bari con cui l’anno scorso ha sfiorato una grande promozione. A testimonianza del lavoro svolto, rumors di qualche mese fa lo volevano al Napoli e non solo. Ti aspettavi questa sua crescita professionale?
«No, assolutamente no, devo dire la verità. Invece sta facendo benissimo e sono molto contento per lui, gli auguro di continuare a far bene, magari centrando quell’obiettivo sfumato l’anno scorso ad un centimetro dal traguardo».
Passando agli allenatori, hai avuto Gorini come compagno al Varese, e sei stato allenato da gente come Mister Breda e Mister Castori, rispettivamente all’Ascoli e al Perugia lo scorso anno. Che rapporto avevi con loro?
«Io ho avuto un rapporto bellissimo con tutti. Per come sono fatto caratterialmente, è difficile che abbia avuto intoppi nella mia carriera. Mi sono trovato alla grande sia con Castori che con Breda, che mi hanno aiutato a crescere con i loro consigli. E ho avuto anche un bel rapporto con Gorini”.
Nel tuo percorso ci sono stati anche tanti compagni di reparto che poi hanno fatto strada, legando indissolubilmente il loro nome alla cadetteria: parliamo di Dionisi, Montalto e Coda, bomber vecchio stampo. Ti rivedi un po’ in loro?
«Sì, parliamo dei classici attaccanti di categoria che ogni anno fanno sempre tanti gol. Poi, purtroppo, quando devono fare il salto di qualità hanno sempre qualche problemino. Però sono contento per loro, si tratta di ragazzi squisiti, sono veramente forti».
In merito al punto che hai toccato – sul salto di categoria – come te lo spieghi che ad esempio un Coda, un Lucioni ecc fanno tanto bene in B e poi in caso di promozione, scendono nuovamente in cadetteria? Come è possibile?
«È una domanda che mi sono sempre posto, ma questo, per esperienza personale, succede in tutte le categorie: ti posso assicurare che a livelli più bassi, tra Eccellenza e Serie D, figurano giocatori che riescono ad esprimersi al meglio in Eccellenza poi in D hanno grosse difficoltà. Non saprei, faccio fatica a spiegarmi questa cosa. Magari ci sono giocatori che preferiscono fare così, lo fanno di propria volontà in quanto riescono a guadagnare molto di più nella categoria, riuscendo a fare tanti gol. Ad esempio alcuni vengono chiamati da squadre di medio-bassa classifica in A, ma piuttosto che fare un campionato “anomalo” in massima serie, scelgono una squadra di B che punti a salire di categoria».