Lecco, Di Nunno: “Il Perugia ha fatto ricorso perché è in vendita. Saremo riammessi al 99,9%”
Accusa molto precisa
Il proprietario del Lecco Paolo Di Nunno ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport facendo il punto sui lavori per lo stadio e lasciandosi andare a diverse invettive.
“La sensazione è che noi la Serie B l’abbiamo conquistata sul campo. Se ci lasciano fuori sarà un conto da pagare per la Lega, io sto spendendo 1,2 milioni per mettere a norma lo stadio. Stiamo già perdendo soldi per il turno di Coppa Italia che avremmo dovuto fare. Se uno va al Rigamonti-Ceppi trova operai al lavoro, siamo certi di essere riammessi.
Ci hanno detto che i lavori dovrebbero concludersi tra il 20 e il 22 agosto, ma non si sa mai. Dovrà venire Carlo Longi per la Commissione Stadi a dire se è tutto a posto. Magari l’Euganeo servirà per 2 gare e non per 4, ma Padova è a disposizione. Dicono che ho consegnato i documenti in ritardo, ma io ho finito il 18 sera e avrei dovuto consegnare entro il 20? Chi lo pensa non sta bene: avevamo anche chiesto una proroga prima della finale, ma nessuno ha risposto.
Il sostegno delle 18 squadre può essere utile come no. C’è pure il Comune parte lesa, così come lo sono io visto che prima hanno detto sì e poi no. Al CONI alcune cose non sono andate bene, ma lo diremo a fine vicenda. Il Brescia non mi interessa, non mi ha fatto niente, ma non capisco perché il Perugia si sia messo in mezzo. Perché ha fatto ricorso? Perché devono vendere la squadra e in B un club vale 20 mentre in C 1. Il Foggia deve accettare che abbiamo vinto i playoff nonostante i bookmakers ci dessero a 25, perché siamo forti e siamo una famiglia.
Non posso fare la B con una squadra di C, ma non posso fare contratti: è un problema. Mi servirebbero almeno 4 giocatori. Capitan Giudici sarà importante, a prescindere che giochi o no. Io sulle scelte di campo non comando, anche se sto in panchina non metto bocca. Mister Luciano Foschi e il vice Malgrati sanno come alzare la voce. Ho fatto un solo errore con l’invasione di campo col Pordenone, ma davanti a quel rigore contro per fallo fuori area non ho resistito.”