Cittadella, Marchetti: “La Serie B il campionato più bello, con la Reggiana test difficile”
Le parole del direttore generale
Ai microfoni della Gazzetta di Reggio il direttore generale del Cittadella Stefano Marchetti ha fatto il punto sul calciomercato dei granata e ha parlato della sfida di domenica contro la Reggiana.
Qui le sue parole: “Il campionato di Serie B è il più bello, perché imprevedibile, dove conta il campo e non le chiacchiere, dove davvero chiunque può vincere o perdere contro chiunque, dove a farla da padrone è l’equilibrio, dove la differenza tra sogno ed incubo, playoff e playout quasi sempre è minima, dove il gran nome conta assai poco rispetto a chi ci mette gamba e carattere”.
Il mercato del Cittadella può dirsi chiuso?: “Direi completato, dobbiamo fare delle uscite per via della lista. Ci siamo mossi per tempo, cercando ragazzi che abbiano fame, voglia di crescere rispetto al gran nome, abbiamo dovuto sacrificare Antonucci ma la realtà del Cittadella è questa se vuoi competere con tante proprietà straniere”.
Mattioli è in uscita?: “Sì , è in uscita, è un bravo ragazzo e un buon giocatore, giustamente ambizioso, ha delle richieste, decideremo assieme la soluzione migliore, noi per quel ruolo abbiamo fatto altre scelte”.
L’obiettivo sono i playoff o la salvezza?: “Da sempre in primis per noi viene la salvaguardia della categoria, poi il campo ed il tempo diranno se si può alzare l’asticella, ma il nostro dogma deve rimanere l’umiltà, piedi piantati a terra, nessun volo pindarico”.
Cosa si aspetta dalla sfida con la Reggiana?: “Per noi sarà un test probante, difficile contro un avversario in salute, che verrà sulle ali dell’entusiasmo per la promozione ed il passaggio del turno in Coppa Italia, una squadra che ha cambiato tanto ma che ha già una sua impronta”.
Le assenze di Baldini e Angeli peseranno?: “Tanto. E non lo dico per mettere le mani avanti, ma nella nostra rosa sono elementi di caratura, valore, su cui facciamo pieno affidamento. E forse ci saranno altre defezioni”.
La Reggiana non le sembra in ritardo nella costruzione della squadra?: “No, guardi che la Reggiana ha un direttore bravo, esperto anche se relativamente giovane, parecchie squadre debbono ancora completare i ranghi, scontiamo una mentalità tutta nostra, si dovrebbe fare prima, ma un poco tutti, dalle società ai procuratori, preferiscono aspettare, convinti che sul finire si presenti l’occasione migliore, che si facciano gli affari migliori”.