Sampdoria, Eugenio Bissocoli: “Radrizzani ha offerto in più rispetto a Barnaba. Il fallimento era ad un passo”
Le parole dell'esperto
L’esperto alla Camera di Commercio Eugenio Bissocoli ha parlato ai microfoni de La Repubblica circa la situazione della Sampdoria e le offerte di Barnaba e Radrizzani. Di seguito le sue parole riportate da Calciomercato.com:
“l risultato più importante è stato poter preservare una società storica dalla liquidazione giudiziale attraverso il raggiungimento con una maggioranza elevatissima dei suoi creditori (tra cui le banche e l’Agenzia delle Entrate) di accordi per la ristrutturazione dei debiti e con i nuovi investitori di accordi relativi alla sottoscrizione di un prestito obbligazionario convertibile che, una volta convertito integralmente, darà agli stessi la maggioranza quasi totalitaria del capitale sociale. Il risanamento della società sarà definitivamente completato con l’omologa da parte del tribunale degli accordi di ristrutturazione che la società ha depositato subito dopo la chiusura della composizione a inizio agosto”..
“Il mandato dell’esperto è essenzialmente di agevolare le trattative per il risanamento dell’impresa, che devono essere condotte secondo correttezza e buona fede dalle parti interessate. Per tutta la durata della composizione, l’esperto deve anche accertarsi dell’esistenza di concrete prospettive di risanamento, in mancanza delle quali è tenuto a chiudere la composizione. All’inizio della composizione della Sampdoria le trattative erano condotte sostanzialmente dal trustee del Trust Rosan e dal suo advisor. Ho contattato direttamente gli investitori in quel momento interessati ma ho avuto l’impressione che si fosse ancora lontani dall’individuazione di una soluzione della crisi.
Tra questi investitori, il Dottor Barnaba (di Merlyn Partners) mi è parso da subito l’interlocutore più concreto anche se inizialmente era disponibile unicamente ad acquistare l’azienda calcistica e, quindi, ad accollarsi solo una minima parte dei debiti. Radrizzani si è appalesato concretamente solo nella seconda metà di maggio anche se stava monitorando l’operazione da tempo. Proprio negli ultimi giorni di maggio, si è creata una sorta di “gara” tra Barnaba e Radrizzani (e il suo socio Manfredi) e, alla fine, l’offerta di questi ultimi è risultata preferibile sia per il migliore soddisfacimento offerto ai creditori (decisamente elevato per una società che rischiava la liquidazione giudiziale nel giro di poche settimane) sia per la loro disponibilità ad investire immediatamente nella società tramite “finanza ponte”(di cui una parte è stata già convertita in capitale senza attendere l’omologa). In questo modo la composizione ha raggiunto un ottimo risultato in quanto si è “salvata” la società con un sacrificio relativamente contenuto per i creditori”.
Cosa rendeva difficile la vicenda Samp? “La situazione della Sampdoria era particolarmente complessa a causa delle difficoltà e della posizione assunta dall’azionista di controllo. Le condizioni della cessione della partecipazione di controllo richieste dal trustee erano tali da scoraggiare molti investitori. Inoltre, la tempistica non aiutava in quanto, in mancanza dell’immissione di “denaro fresco” nella società tra la fine di maggio e i primi di giugno, la società non sarebbe stata in grado di pagare il “debito sportivo” in scadenza e iscriversi al campionato 2023/24. Aggiungo anche che, in considerazione della recente entrata in vigore del Codice della crisi, il quadro normativo sulla modalità del risanamento è stato chiarito definitivamente solo alla fine di aprile (quando la FIGC ha modificato la propria normativa interna precisando i limiti alla ristrutturazione del debito delle società affiliate escludendo soluzioni di risanamento in “continuità indiretta”). Vi era, infine, notevole tensione intorno alla società: alcuni creditori si erano anche “consorziati” per spuntare condizioni migliori nelle trattative, i tifosi erano comprensibilmente in continua apprensione e la copertura mediatica era costante (al punto che la riservatezza delle trattative – che è uno dei punti di forza della composizione – era una chimera). Tutto questo ha portato inevitabilmente a momenti di tensione e divergenze con alcuni interlocutori. Si è trattato però di situazioni fisiologiche che si sono poi ricomposte vista anche la professionalità e la competenza dei principali interlocutori interessati e degli advisor coinvolti”.
Sul fallimento: “La scelta della società di accedere alla composizione ha certamente aiutato in quanto tale strumento era probabilmente l’unico compatibile con la normativa calcistica e la tempistica dell’iscrizione al campionato. La composizione ha consentito alla società di negoziare con le parti interessate un “ambiente protetto” e in modo più snello rispetto ad una procedura di concordato. Nell’ambito di quest’ultimo, infatti, il coinvolgimento del tribunale e dei commissari avrebbe ragionevolmente reso più macchinosa la gestione della società, rallentato le trattative e, vista la tempistica inderogabile imposta dalla FIGC, rischiato anche di pregiudicare l’iscrizione al campionato (e, quindi, la continuità aziendale)”.
“Nei primi mesi della composizione – prosegue Bissocoli – le trattative erano in stallo o comunque procedevano a rilento al punto che qualcuno aveva anche pubblicamente suggerito di chiudere la composizione. Tale soluzione, tuttavia, avrebbe reso praticamente certa la liquidazione giudiziale della società e, pertanto, sarebbe stata estremamente penalizzante per i creditori e i dipendenti (direttamente o indirettamente la società dava lavoro a centinaia di persone). In tale contesto, inoltre, la società assai difficilmente sarebbe riuscita ad iscriversi al campionato di serie B e lo scenario più probabile sarebbe stata la ripartenza dalla serie D di una società cessionaria del marchio (senza debiti). Ho quindi, ritenuto ragionevole proseguire anche perché al tavolo vi era sempre Merlyn con cui si era sviluppata una buona comunicativa che ha favorito la presentazione nel mese di maggio, dopo la modifica delle NOIF da parte della FIGC, di un’offerta di risanamento in continuità diretta. Inoltre, l’individuazione con la Società dell’Accordo di Ristrutturazione a efficacia estesa come soluzione della crisi aveva riavvicinato altri importanti investitori (tra cui Raddrizani-Manfredi)”.