ESCLUSIVA PSB – Bruno Trocini: “A Cosenza c’è entusiasmo. Catanzaro? Mai vista una squadra così…”
L'intervista esclusiva a Bruno Trocini
La Calabria ed un pallone scolpiti nel cuore. É la storia di Bruno Trocini, calciatore prima e allenatore poi, indelebilmente legato ai mondi di Serie C e Serie B, uno di quelli che ancora dicono ciò che pensano, umile ma consapevole, e soprattutto affamato di nuove avventure. Intervistato in esclusiva, abbiamo avuto il piacere di scambiare qualche parola con Trocini in merito al campionato di Serie B e al suo futuro come allenatore.
Da ex allenatore del Cosenza Primavera non possiamo che partire da lì. Cosa attendersi dai rossoblù?
“Io sono di Cosenza, ho un rapporto speciale con la città. Vedo grande entusiasmo, più che in passato. Personalmente credo sia legato ad un cambio di marcia della società che, è evidente, abbia cominciato a fare di più. Giocatori come Tutino sono forti e possono fare la differenza, l’ambiente ovviamente lo ha percepito con entusiasmo e sono sicuro che la sofferenza di questi ultimi anni abbia insegnato più di qualcosa. Si tratta di un monito importante, la proprietà adesso non vuole più soffrire. E poi c’è un allenatore come Caserta, che ho affrontato tante volte in carriera e credo si possa descrivere con un solo aggettivo: forte”.
Da ex allenatore della Primavera, c’è sempre stata sintonia tra settore giovanile e Prima Squadra?
“Sintonia e collaborazione tra Primvera e prima squadra sono alla base di una società in salute e che funziona. Era così quando c’ero io e credo lo sia anche ora, Florenzi ne è l’esempio. Poi è ovvio che una piazza come Cosenza debba necessariamente provare a fare plusvalenza quando possibile. E quando ci sono ragazzi che si mettono in mostra in Serie B non è facile trattenerli, ma sono motivo di orgoglio per un lavoro che ha funzionato bene”.
Un segreto di Cosenza?
“C’è una cosa che ha sempre caratterizzato questa piazza e ancora non mi so spiegare. Mi dispiace vedere il Cosenza ultimo per abbonamenti venduti, ma è una cosa che succede da sempre. A Cosenza la gente riempie lo stadio di domenica in domenica ma senza abbonamenti, è una peculiarità ma è tipica di questa città. Non chiedetemi perchè ma funziona così, è una piazza caldissima, c’è grande passione e anche se arrivi decimo ti riempiono lo stadio. Per questo credo che quest’anno, lottare per i playoff regalerebbe un sogno ad una città in festa”.
Ampliando il raggio del discorso. Come vede questa Serie B? Favorite scontate o qualche sorpresa?
“Le squadre favorite sono quelle, le solite note. Il campionato è iniziato da poco e ci sono tanti nomi, ovviamente Parma e Palermo mi vengono in mente. Se penso alla sorpresa dico il Catanzaro, che si trova lì non casualmente”.
Catanzaro sorpresa, c’è un motivo o semplice folgorazione dopo un grande avvio?
“Assolutamente non casuale, penso che il Catanzaro sia dove si trova con grande merito, è il frutto del lavoro di due anni con Vivarini, allenatore forte, e con una società forte, che francamente credo possa rimanere nella parte sinistra della classifica. E poi non dimentichiamoci una cosa, l’anno scorso non ha vinto il campionato, ha stra vinto. Era una squadra semplicemente troppo forte per la Serie C, ha dato 4 o 5 gol a tutti. Io ho allenato in C per 6 o 7 anni e posso dire una cosa: non ho mai visto una squadra così forte, e ne ho affrontate diverse, dal Lecce di Liverani alla Reggina di Toscano o la Ternana di Lucarelli, nessuno al livello del Catanzaro. Evidentemente era solo l’inizio”.
A proposito di Reggina, che sensazione si prova a vedere sciogliersi praticamente una società del genere?
“É una cosa che fa male a tutti gli sportivi vedere la Reggina così giù. Dico che ci sono gli strumenti per evitare certe situazioni ma non vengono applicati con rigore. É impossibile che una società vada in difficoltà così durante l’anno. Un peccato, una cosa che non si deve verificare. Difficile trovare una soluzione al problema , ma penso che sia corretto preparare le iscrizioni molto prima di fine giugno/inizio luglio per fare in modo di cominciare regolarmete la stagione. Ma non solo, serve tempismo per poter fare tutti mercato, per preparare le trasferte senza vedere e leggere x sul calendario. Serie B e Serie C stanno dimostrando di avere delle lacune, prima si pensava fossero solo in C, invece adesso si vedono anche in cadetteria”.
Bruno Trocini allenatore, da dove deve ripartire?
“Ho appena finito il corso per il master e ora sono in attesa. Nella mia carriera ho fatto qualche scelta sbagliata, per la mia smania e grande voglia di allenare mi sono ritrovato in alcune situazioni complicate. Voglio essere onesto anche in questo, la mia ultima esperienza è stata ad Andria, ho preso in mano una squadra in completa e totale difficoltà ma ho sbagliato anche io, mi sentivo Guardiola e pensavo di poter fare miracoli, ma non è sempre così facile. Adesso però ho imparato dai miei errori, nel corso appena concluso mi sono confrontato con Barzagli, De Rossi, Aquilani, insomma, è stata una bella esperienza a Coverciano, e spero presto di poter mettere in pratica quello che ho imparato”.