Cremonese, Stroppa: “Contro il Cittadella mi aspetto una partita difficile. È aggressivo e concede poche pause”
La conferenza stampa
La prossima giornata del campionato di Serie B si aprirà con l’incontro tra la Cremonese e il Cittadella, in programma domani sera alle ore 20:30. E proprio in vista di esso l’allenatore dei grigiorossi Giovanni Stroppa è intervenuto in conferenza stampa per presentare la partita. Di seguito le sue dichiarazioni:
Si torna a giocare in trasferta, dove forse gli avversari concedono più spazi – “Guardando anche le statistiche e quello che sta succedendo in Serie B ci sono tantissime vittorie in trasferta. Mi piacerebbe vincere in casa perché la gente lo merita, così come la squadra per quanto fatto in queste partite. Al di là dei numeri, vogliamo portare a casa il risultato e per farlo dobbiamo avere orgoglio e voglia di rivincita”.
Che partita si aspetta? – “Il Cittadella ha un’identità precisa da anni: è aggressivo e agonistico in campo, concede poche pause nel corso dei novanta minuti. Mi aspetto una partita difficile, se vogliamo di corsa e agonismo. Vanno molto bene in verticale, dovremo essere pronti a fare un certo tipo di gara”.
In Serie B si dice che la classifica va guardata dopo 10 giornate. Oggi come si legge? – “Vorrei dire che non la guardo, almeno per quello che è il percorso che deve fare la Cremonese. Ma non posso far finta di non vederla: sicuramente dà fastidio perché abbiamo le armi per non essere in quella condizione e, ripeto, dobbiamo avere la determinazione e la mentalità di volerci migliorare e di conseguenza migliorare la classifica”.
Com’è andata la settimana? Giocare in anticipo non permette di vedere i risultati delle concorrenti – “Guardiamo a noi stessi, indipendentemente dai risultati degli altri dobbiamo pensare solo alla nostra partita. La Serie B riserva la possibilità di giocare in anticipo, è una gara come le altre e ci siamo riposati bene, la affronteremo nel migliore dei modi. Abbiamo soltanto Majer fuori, gli altri sono tutti disponibili”.
In queste gare i cambi hanno faticato ad incidere – “È questione di mentalità, bisogna abituarsi a ciò che può essere questa squadra, che ha la stessa qualità in tutti gli elementi. Dobbiamo capire che quando si viene chiamati in causa si può incidere ed essere sicuramente più attenti, perché chi subentra può migliorare la partita stessa”.
Spesso i difensori sono quelli che giocano più palloni. Sembra mancare la profondità – “Quando tieni la palla cerchi di muovere gli avversari e tagliarli fuori. In partite come quella contro il Sudtirol non è facile, perché si trattava di una squadra che non dava profondità e spazio alle proprie spalle. Dobbiamo migliorare che sia nel palleggio o nel muovere gli avversari. Fa parte del percorso, bisogna tener conto che non c’è stato un precampionato di preparazione che potesse portare fluidità. A volte siamo stati più bravi a farlo, sabato magari si è visto meno. Quando invece ci siamo arrivati siamo stati poco bravi. Sicuramente bisogna essere più bravi nell’interpretazione degli 1 vs 1 e dello sviluppo delle azioni”.
La lentezza della manovra sembra rispecchiarsi anche su Vazquez – “Se lui è lento è perché la squadra va lentamente. Nella testa ha velocità di esecuzione: se la squadra va veloce allora può giocare a uno-due tocchi, se la squadra va lentamente allora tiene di più il pallone”.
Coda è il capocannoniere del campionato, ma nonostante un reparto offensivo di livello mancano i gol degli altri attaccanti. Si può dire che la Cremonese dipende da lui? – “I numeri dicono questo, quindi sì. Coda è il nostro punto di riferimento da questo punto di vista, ma arriviamo a calciare con tanti uomini in porta. La metto sul discorso della mentalità e cattiveria con cui si fanno le cose: credo che la squadra abbia in tanti uomini la capacità di portare a casa dei numeri. Oltre alla capacità tecnica serve la volontà di fare le cose”.
Chiede ai suoi di avere più personalità? Un aspetto che può incidere soprattutto in casa, dove le aspettative sono più alte – “Il campionato dice che in casa si fatica di più e anche noi rientriamo in questa casistica. Sì, ci vuole più personalità in certi uomini che hanno la capacità di saltare l’uomo e incidere con azioni individuali. Si tratta di un gioco di squadra, ma sono anche i giocatori singoli che possono incidere sul risultato”.
Il Cittadella soffre particolarmente quando viene aggredito – “Come tutte le squadre hanno pregi e difetti, sono bravi in alcuni aspetti e meno in altri. Dovremo essere bravi noi ad evidenziare i loro limiti e lo penseranno anche loro nei nostri confronti. Al di là dei nomi di giocatori e società, quando si sfida qualcuno molto dipende dal momento in cui le squadre si affrontano. Chiedo mentalità, determinazione e cattiveria, perché senza di questa non possiamo partecipare al campionato. Diventa fondamentale sporcarsi i vestiti per portare a casa qualità, perché qui ce n’è da vendere”.