Palermo, Mancuso: “Subentrare ti fa sentire ancora più utile. Siamo sulla strada giusta, serve costruire e alimentare”
Mancuso e il Palermo, un matrimonio che funziona
Leonardo Mancuso ci ha messo pochissimo per prendersi il Palermo. Arrivato in estate, l’attaccante rosanero ha siglato tre reti tutte da subentrato, e si sta rivelando un’arma importantissima per Corini anche a gara in corso. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Mancuso ha raccontato i motivi della sua scelta e l’avvio di stagione rosanero.
Ecco le sue parole:
“Io rifiorisco ogni due anni? Empoli il primo anno ne avevo fatti 13, mi sembra buono. In generale ho sempre pensato che la versione migliore di me debba ancora arrivare, per questo non fisso obiettivi personali. Subentrare è lo stesso gratificante, ti fa sentire ancora di più utile per la squadra. Certo, chi non vorrebbe partire dall’inizio? Hai più tempo per provare a incidere. Dalla panchina devi cercare di convogliare tutte le energie nei minuti che hai disposizione. Il paragone con Mr.Wolf ci sta? La panchina è un punto di forza. A Empoli, chi subentrava spesso incideva. Stessa cosa a Monza. Quando hai un gruppo di giocatori bravi e si crea la condivisione da parte di tutti è facile assistere a un fenomeno del genere. Non sono mai andato via. Poi, è normale che ci siano stagioni dove le cose girano di più e altre dove girano di meno, ma il mio modo di essere, di applicarmi è sempre stato lo stesso. Quando ho deciso di venire a Palermo sapevo che la sua idea era di farmi interpretare più ruoli, ne avevamo parlato. Ho accettato volentieri, sono in grado di fare bene sia punta centrale che quella esterna e poi sentivo il bisogno di giocare in una piazza calda come Palermo. Ti trasmette energie uniche. Alla fine le uniche esperienze al Nord sono quelle di Monza e Como, poi ho sempre giocato al Centro-Sud: Catanzaro, San Benedetto, Pescara, Empoli. Poi vivo bene nelle città di mare. Un milanese atipico, forse per la passione per la pesca? Non direi, sono un pescatore d’acqua dolce, credo più per le origini siciliane di mio nonno. Se la pressione dei quasi trentamila al ‘Barbera‘ ci frena? I numeri farebbero pensare questo, ma non c’è un problema a giocare in casa. Sappiamo che dobbiamo dare qualcosa in più, è vero, la gente viene anche per divertirsi. Alla lunga credo sarà un’arma in più per noi. L’altra sera ho segnato il primo gol al Barbera e posso assicurare che è stato indescrivibile. Promozioni in A con Empoli e Monza, se trovo delle analogie? Finora sì, penso che questo inizio abbia molto in comune con quelle stagioni. La strada è giusta. Dobbiamo però continuare a costruire e ad alimentare, perché in questo campionato ci si mette un attimo a compromettere tutto“.