Garbato, ma non troppo – C’è troppo scetticismo attorno a una più che positiva Reggiana
Due scelte mediaticamente risonanti come l’ingaggio di Manolo Portanova e la panchina affidata ad Alessandro Nesta hanno gettato ombra su quanto di positivo costruito a fari spenti dalla Reggiana. Le due vittorie consecutive a seguito della sosta hanno risollevato in modo importante la classifica della squadra, ora undicesima, e allontanato lo spettro di una stagione […]
Due scelte mediaticamente risonanti come l’ingaggio di Manolo Portanova e la panchina affidata ad Alessandro Nesta hanno gettato ombra su quanto di positivo costruito a fari spenti dalla Reggiana. Le due vittorie consecutive a seguito della sosta hanno risollevato in modo importante la classifica della squadra, ora undicesima, e allontanato lo spettro di una stagione a ridosso della zona playout. I segnali incoraggianti, tuttavia, non sono emersi a sorpresa dopo i successi con Venezia e Feralpisalò, ma erano riscontrabili già da luglio.
A differenza delle altre tre neopromosse la società emiliana, già scottatasi con una retrocessione al primo anno nel 2021, ha optato per strategie di mercato radicalmente differenti. Cuore accantonato in un angolo e rivoluzione radicale della rosa, l’opposto di tre anni fa. Correre un rischio simile è spesso azzardato, ma il ds Roberto Goretti ha tracciato una linea molto funzionale al campionato di Serie B. Leader esperti come Francesco Bardi e Luca Cigarini (tra i pochi superstiti), calciatori nel pieno della maturità come Cedric Gondo e Przemysław Szymiński, una sfilza di giovani interessanti prelevati in prestito da alcuni dei migliori club d’Italia ma anche totali scommesse come Natan Girma scoperto in Serie D.
Assemblare un organico così non è mai facile o scontato, ma il lavoro di Nesta è stato reso più agevole dall’attenzione certosina con cui esso è stato costruito. Tantissimi ricambi per giocare con una difesa a 4, un centrocampo profondissimo in cui ogni sorta di caratteristica è presente, trequartisti che permettono di giocare sia con l’1-2 che ad Albero di Natale. Al netto del livello più che discreto degli attaccanti, è palese che l’unica vera mancanza sia quella di un calciatore in grado di garantire circa 15 gol. Anche i punti sin qui persi hanno spesso quel tipo di causa. Il mister a volte mostra della pavidità (cambi difensivi troppo presto), ma al netto di errori più che comprensibili si è anche rivelato molto maturo rispetto alle precedenti esperienze cadette con Perugia e Frosinone mantenendo un ottimo controllo sia in termini tattici che di temperamento dello spogliatoio.
Se a gennaio saranno inserite ulteriori pedine funzionali, e magari il prima citato bomber, questa squadra avrà tutto per vivere una prima parte di 2024 serena e persino divertente e stimolante iniziando a mettere radici solide nel campionato di Serie B.