Gli chiedono il permesso di soggiorno… ma è comunitario: Diakité in tribunale per resistenza a pubblico ufficiale
Il fatto
Ha del surreale quanto accaduto lo scorso anno a Salim Diakité, duttile difensore in forza alla Ternana, lo scorso 22 maggio 2022.
Il classe 2000 – come riporta UmbriaOn – sarebbe stato fermato, in compagnia di alcuni suoi amici, per un ordinario controllo nei pressi della stazione della città: tra i documenti richiesti al calciatore sembrerebbe esserci stato anche il permesso di soggiorno del quale, in quanto comunitario (di nazionalità francese, ndr), lo stesso non ne era ovviamente in possesso.
Da questa specifica richiesta ne sarebbe scaturita una discussione sempre più accesa con le forze dell’ordine: l’ex Teramo si sarebbe “rifiutato” di consegnare i propri documenti e addirittura avrebbe invitato ironicamente gli agenti ad andare a controllare su internet il fatto che fosse davvero un giocatore delle Fere. Ciò avrebbe portato all’accusa, riportata sul relativo verbale, di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Nella giornata di ieri si sarebbe tenuta la prima udienza dinanzi al giudice, a margine della quale si sarebbero costituite le parti del contenzioso.
Raggiunto da TernanaNews.it, l’avvocato del ragazzo si è così pronunciato sulla vicenda:
“Tutti a Terni, tifosi e società conoscono la serietà e la persona che è Salim ragazzo solare, sempre disponibile e serio. Va però contestualizzato l’episodio. Durante il controllo al quale è stato sottoposto, la Polizia Ferroviaria aveva richiesto il permesso di soggiorno. Ma Salim non ce l’ha perché in quanto francese è comunitario. Tra l’altro in quella circostanza si stava recando a Roma a prendere i suoi familiari e il controllo di fatto stava perdendo il treno. L’incomprensione quindi è nata per questo motivo. In ogni caso cercheremo di spiegare al giudice i fatti. E se necessario parleremo anche con le persone che si sono sentite offese al fine di ridimensionare una vicenda che è nata da un malinteso”.