ESCLUSIVA PSB – Marcolin: “Dispiace per Gastaldello. Brescia-Cremonese, occasione per Stroppa”
Le parole di Dario Marcolin ai nostri microfoni
Il big match della 13ª giornata di Serie B è il derby dell’Oglio tra Brescia e Cremonese, in programma domenica 12 novembre allo Stadio Mario Rigamonti. Dario Marcolin, bresciano doc ma con un lungo passato in maglia Cremonese è intervenuto in ESCLUSIVA ai microfoni di Pianeta Serie B per analizzare il momento delle due squadre, ma anche per commentare l’arrembante avvio di stagione di Parma e Venezia.
Hai vissuto Brescia-Cremonese da calciatore e da tifoso: che ricordi hai di questa partita?
“Lo sai che io questa partita non l’ho mai giocata perchè quando la Cremonese era in Serie A, il Brescia era in Serie B e viceversa quando poi la Cremonese è scesa in B, il Brescia è salito in Serie A. L’ho giocata col settore giovanile tante volte. Da tifoso se nasci a Milano il tuo riferimento è Milan-Inter; se nasci a Brescia uno dei derby più sentiti è quello con la Cremonese”.
Brescia-Cremonese o Brescia-Atalanta, quale sentivi di più?
“Brescia-Cremonese e ti spiego perchè. Io ho giocato con la Cremonese ma il Brescia era la squadra per la quale facevo il tifo. Brescia-Atalanta non l’ho mai giocata”.
Che effetto fa vedere in Serie B due piazze così importanti come Brescia e Cremona?
“È un colpo al cuore ma entrambe stanno lavorando per venire sù. Il Brescia ha faticato un po’ di più, è un cantiere aperto rispetto alla Cremonese che alle spalle ha una società solida che può permettersi di fare acquisti per tornare in Serie A“.
L’esonero di Gastaldello: le colpe dei recenti deludenti risultati sono da attribuire all’allenatore oppure alla società, ad una rosa non all’altezza, al mercato estivo tardivo post-ripescaggio?
“Il Brescia era partito bene, l’allenatore stava facendo bene e poi come tutte le squadre ha avuto un momento negativo. Il problema è che magari la proprietà non è una proprietà che ti lascia tempo, vuole tutto e subito. Partendo dopo sono arrivati tardi sugli acquisti e hanno costruito tardi la squadra. Viste le difficoltà si poteva concedere un po’ più di tempo a Gastaldello, stargli più vicino per lavorare. I 13 punti del Brescia non sono male, è ancora tutto aperto”.
Il Brescia per tornare a sorridere dopo 4 sconfitte di fila, la Cremonese per continuare a sognare: a chi gioverebbe di più un eventuale successo nel derby?
“Il Brescia rischierebbe di piombare in una difficoltà enorme, per la Cremonese questa partita potrebbe essere un po’ il trampolino di lancio, anche se giocare fuori casa non è mai facile. Non fare risultato potrebbe segnare il Brescia a differenza della Cremonese che in caso di vittoria salirebbe a 22 punti e inizierebbe a guardare il Parma, il Venezia“.
Giovanni Stroppa è stato un tuo compagno di squadra ai tempi della Lazio: quanto può essere determinante per la Cremonese avere in panchina un allenatore che ha già centrato due promozioni in Serie A con Crotone e Monza?
“Stroppa, così come Pecchia, ha allenato in Serie A ma soprattutto ha esperienza e conosce il campionato di Serie B. Sa come gestire i momenti e questo alla lunga potrebbe rivelarsi un vantaggio nella cavalcata finale”.
A proposito di esperienza, un altro fiore all’occhiello della rosa Cremonese è sicuramente la coppia d’attacco Coda-Vazquez
“Massimo Coda è la garanzia, bomber di lusso della Serie B. Dall’attacco all’allenatore ma non solo, sono diversi i punti di forza della Cremonese“.
Ti aspettavi un Parma così arrembante sin dalle prime giornate?
“Me lo aspettavo perchè il Parma ha un ottimo organico. Non mi aspettavo il Venezia perchè il percorso di Vanoli parte l’anno scorso quando è subentrato e lui avendo lavorato con Conte, ha emulato il suo 3-5-2, fa le cose in maniera maniacale. Mentre il Parma ha più qualità, il Venezia punta sull’intensità e sull’organizzazione di gioco. Tuttavia ci sono dei momenti in cui per vincere le partite c’è bisogno della qualità di alcuni calciatori e il Parma quei giocatori ce li ha“.
Qual è la squadra che ti ha deluso di più in questo avvio di stagione?
“Non mi aspettavo una Sampdoria così in difficoltà”.
Andrea Pirlo o la società, di chi sono le responsabilità maggiori?
“A Pirlo manca la conoscenza della Serie B. Son trascorsi 30 anni dall’ultima volta che Pirlo ha giocato in cadetteria e da allora il campionato è cambiato. L’esperienza non gli manca perchè ovviamente è più difficile allenare la Juventus, è più difficile allenare in Turchia. Il problema è la Serie B perchè è un campionato di gamba, di intensità in cui la squadra è un misto tra tecnica e corsa rispetto alla Serie A dove i giocatori di qualità fanno più la differenza”.
Dove posizioni il Palermo dell’ex Brescia Corini?
“Il Palermo era partito molto bene, ha 23 punti ed è terzo in classifica, per me è lì. Corini è un ottimo allenatore, a Palermo ha fatto la storia e se la società lo ha confermato dopo la passata stagione vuol dire che ha fiducia in lui. Può capitare una partita storta, a Brescia ti cambiano subito, a Palermo ti danno più tempo”.
Tra le outsider ci mettiamo la Cremonese?
“Beh, mica tanto outsider (ride ndr). La rosa della Cremonese è buona. Chi mi ha stupito fin qui son state Catanzaro e Modena, c’è entusiasmo, freschezza, tanta voglia di far bene, sono due squadre che stanno cavalcando l’onda. Il Modena ha cambiato allenatore, ha scelto un profilo giovane; il Catanzaro è una neopromossa, andare a giocare lì è dura”.
Bianco al Modena, Pecchia al Parma, Vanoli al Venezia: nel percorso di un allenatore, quanto conta aver fatto parte in passato dello staff di diverse squadre di Serie A?
“È un po’ il percorso base, io ho fatto lo stesso con Mihajlovic, poi sono andato da solo. Tu studi, impari, rubi e poi cammini con le tue gambe. La cosa bella di Vanoli è che lui si è ritrovato nel credo di Antonio Conte e lo sta trasferendo al Venezia. Pecchia è un allenatore che già da qualche anno è molto quotato e ricercato per la Serie B perchè fa giocare bene le sue squadre”.