Fedele al Calcio – Catanzaro, quanto incide Vandeputte: il belga è inarrestabile “come i treni nella notte”
Analizziamo il notevole esterno sinistro del Catanzaro
Il recente appannamento non può confondere i giudizi sul Catanzaro, rivelatasi come una delle squadre tatticamente più interessanti della Serie B, in grado di dare prosecuzione in cadetteria alle scintillanti esibizioni della scorsa annata. Un percorso, quello dei calabresi, che ha esaltato – come sempre accade quando un collettivo funziona armoniosamente – diverse individualità, passaggio volto a introdurre Jari Vandeputte, che ha con ragionevole certezza verniciato di giallorosso il suo concetto di felicità.
I ventisette anni, indipendentemente dal posto che si occupa nel mondo, solleticano diverse sensazioni: si è senza alcun dubbio giovani, eppure di acqua sotto i ponti ne è già passata; si ha l’indiscutibile percezione di avere tanto da fare, eppure ci si sente in dovere di mettere sul tavolo qualche esperienza accumulata; il tempo per crescere non manca, tuttavia risuona la curiosità di guardare a ciò che si è costruito. Nel calcio tutto ciò viene amplificato, perché quest’età è probabilmente quella di mezzo, della maturità, spesso del picco atletico (non necessariamente anche prestazionale). Vandeputte – per chi non lo avesse capito – di anni ne ha ventisette, ed è dunque necessario concretizzare in lui quanto si è appena scritto: un giocatore che ha ancora delle fasce da arare ma, al contempo, dai diversi e variegati capitolo già scritti.
Sono state varie le versioni del classe ’96: fantasista, mezzala, ala, numero dieci (che ha spesso indossato con la Viterbese ma anche – se non soprattutto – con le Under del suo Belgio, dove la zona di rifinitura era il suo giardino di casa) nel ruolo e nelle intenzioni: tanta qualità, altrettante giocate, eppure la sensazione che il suo talento non stesse deflagrando né correndo veloce come i treni nella notte, riprendendo il grande regista francese François Roland Truffaut.
Questo gradino è stato salito – torniamo al presente – in quel di Catanzaro, dove la miglior versione di Vandeputte è stata confezionata per incantare una piazza e tutti coloro infatuati della sua annata. Le illuminanti perle in terza serie sono entrate nell’archivio storico del club, ma le encomiabili annotazioni finora mostrate in cadetteria sono altrettanto notevoli: capocannoniere e miglior assist-man della squadra, lo straripante belga – come apprendiamo da fotmob.com – è il calciatore con più tiri (in porta e complessivi), Chances Created (da Opta: la somma di assist e passaggi chiave) e Big Chances Created (ancora Opta: situazioni create grazie alle quali un calciatore è messo nelle condizioni di segnare) dei giallorossi (ed è rispettivamente quinto e quarto nell’intera cadetteria con riferimento alle due statistiche appena menzionate), così come è l’elemento della rosa – riferisce fbref.com – con il maggior numero Progressive Carries, ovvero le progressioni palla al piede che portano la sfera verso l’area di rigore avversaria.
Questo cumulo di numeri aiuta a rendicontare analiticamente ciò che l’occhio ha oramai assorbito: Vandeputte è un calciatore decisivo. La fascia sinistra è un feudo che ha dimostrato di non voler abbandonare, perché è su quelle zolle, da esterno puro, che ha dato modo al suo talento di divampare. Tecnica applicata, un notevole piede destro, corsa, timing, letture: una mirabile qualità lato sensu, in grado di mescolare la più contemporanea delle richieste, ovvero una spiccata esuberanza atletica, alla passione per la balistica e la bellezza nelle varie forme nelle quali essa può esprimersi nel Gioco.
Gli astri si sono allineati: la giusta collocazione tattica, il raggiungimento della maturità, l’ambiente caldo ed empatico, elementi grazie ai quali Jari ha fatto suo lo scettro del Catanzaro, che ora spera e segue i ritmi del suo elemento più in forma, in quella che è una storia che la piazza meritava di vivere.