Modena, Bianco: “Fortunato ad avere ragazzi straordinari, ho difficoltà se non creo un rapporto professionale con chi lavora con me”
Paolo Bianco racconta il suo Modena
Il segreto di un Modena che vola e fa la conoscenza sempre più stretta con i piani altissimi di classifica è senza dubbio anche Paolo Bianco. Un allenatore che si sta dimostrando in grado di dare un’impronta di gioco e identità, ben precisa ai canarini, che si preparano nel frattempo per sfidare il Parma capolista. Intervistato dalla Gazzetta di Modena, Bianco ha parlato della stagione dei suoi e delle sue aspettative.
Ecco le sue parole:
“Avevo chiesto alla società di avere la rosa più o meno al completo all’inizio del ritiro e in questo sono stati tutti perfetti. Per un allenatore è molto importante il rapporto con il ds. Davide è con noi ogni giorno, è presente a tutte le riunioni che facciamo con la squadra e questo non può che farmi piacere. Ho difficoltà se non riesco a creare un rapporto professionale con chi lavora con me. Come vivo Modena? Poco, perché vado a letto molto presto la sera. Alle 7 di mattina sono già operativo al campo e torno a casa alle 18, faccio fatica a fare altro. Conoscevo già bene la città, molto ricca di eccellenze. Tra qualche anno, speriamo di poter portare la squadra più in alto possibile. Sostituzioni? I cinque cambi aiutano tanto. Sono fortunato ad avere ragazzi straordinari. Pergreffi, che sta giocando meno, mi sta dando una grande mano in questo. Quando chi non gioca riesce ad allenarsi meglio degli altri, per un allenatore è più facile gestire il gruppo. Tifosi? Ogni volta che guardo la Curva Montagnani rimango senza fiato. Uno dei miei obiettivi è quello di riuscire a riempire anche la gradinata. La vedo sempre di fronte a me ed è il settore dello stadio con meno gente. I tifosi fanno valere tanto il fattore campo, non solo in casa, ma anche in trasferta: a Cosenza, a Catanzaro e a Bolzano erano in tantissimi. È un motivo di orgoglio per noi fare risultato fuori casa, anche per ripagare i tifosi che sono costretti a fare tanti chilometri”.