Modena, Palumbo: “La Ternana mi ha cambiato la vita, grazie a Luca Leone. Ora sogno la Serie A con il Modena”
La storia di Antonio Palumbo tra Napoli, Terni e Modena
La storia è una di quelle che meritano di essere raccontate. Perché Antonio Palumbo è uno di quei ragazzi partito da lontano per arrivare dove oggi, con la modesta leggerezza di chi forse, di diventare davvero calciatore non ci aveva ancora pensato. E invece alla fine, il destino ha scelto per lui, portandolo ad inseguire un sogno che piano piano prende corpo. Intervistato dalla Gazzetta dello Sport, Palumbo ha raccontato la sua storia, dagli inizi a Napoli fino alla chiamata della Ternana.
Ecco le sue parole:
“Con la Samp abbiamo perso una partita troppo nervosa, con tanti errori tecnici: sconfitta meritata. Ma il
percorso è giusto, dobbiamo riprendere da dove avevamo lasciato, la vittoria di Catanzaro. Nonostante abbia perso a Lecco, il Parma continua a essere la favorita. È una squadra forte, sono insieme da qualche anno e si vede che adesso hanno trovato la quadra giusta. Anche se il campionato è lungo.
Ci sono sempre più allenatori giovani e propositivi, che non fanno calcoli, anche fuori casa scendono sempre in campo per vincere. Poi ci sono tanti ragazzi giovani e spregiudicati che pensano solo a vincere le partite. Così ne beneficia anche lo spettacolo. Nessun allenatore si priverebbe di giocatori bravi, a prescindere dalla nazionalità e dall’età. Se un giovane italiano è forte bisogna farlo giocare, altrimenti no. L’importante è che mi faccia giocare. Bianco mi chiede di fare ciò che so,mai risultati vengono perché ci mette sempre nelle migliori condizioni quando scendiamo in campo. È un ottimo allenatore. Gli piace giocare, essere propositivo, ma vuole anche pressare l’avversario, non permettergli di giocare. Un mix di bel gioco e spirito di sacrificio. È stato bravo a rubare qualcosa ad entrambi i suoi maestri. Pensiamo un passo alla volta, tanto bisogna prima passare dalla salvezza. Poi si vedrà. Sono nato a Scampia e da piccolo ci siamo trasferiti proprio a Modena un paio d’anni. Da bambino avevo fatto un
provino al Napoli che non andò bene. A 16 anni mi allenavo alla Mariano Keller, una delle migliori scuole calcio di Napoli, ma preferivo giocare con gli amici sotto al palazzo. Quando pensavo a tutto tranne che a fare il calciatore, è arrivata la Ternana e da lì è cambiata la mia vita. Un grazie va a Luca Leone, il mio direttore sportivo a Terni che ha sempre creduto in me veramente. È una delle poche persone a cui devo
tutto, dal punto di vista calcistico e umano. Tutto quello che ho passato mi ha aiutato ad arrivare fin qui. Un sogno sì invece, quello di giocare in Serie A. Spero di realizzarlo magari col Modena“.